Si preoccupavano per le nomine: invece pensavano solo alle nominations. Protestavano per avere il posto sul jet: e invece volevano solo il jet-set. Sognavano di continuare a volare, sì: ma solo sulle ali dello share. I voli restano a terra? Basta che decolli quello per L'Isola dei Famosi, per il resto chissenefrega. «Gentili passeggeri, vi mostro l'uscita di sicurezza: ma a noi in realtà interessa solo l'entrata». Nella casa del Grande Fratello.
Per la serie «come costruire la propria fortuna sulle sfortune della propria azienda», ecco il lieto fine delle due pasionarie della cloche, quelle assistenti di volo che, nel settembre caldo di Alitalia, con la Cai che ritira l'offerta e l'Italia nell'angoscia più nera, si misero ad esultare come Tardelli nell82. Daniela Martani, la mora dalla chioma fluente che agitava il cappio in eurovisione, ha trovato il suo assetto di volo: dritta alla casa di Cinecittà, nuovo volto del Gf nove. Prima corteggiava Epifani, adesso è scesa a Taricone: felice e contenta. Adesso, invece del cappio, agiterà il bacino con Alessia Marcuzzi nella prova settimanale di ballo sudamericano.
Oddio, che la Martani ai monitor della torre di controllo preferisse quelli della tv sera già intuito nelle ospitate da Santoro, per non parlare delle paparazzate che la ritraevano nel corso duna vertenza sindacale con lo showman Massimo Giletti allinterno di un ristorante: sai com'è, evidentemente Giletti le chiedeva ripetizioni su come allacciare le cinture di sicurezza.
Eppure lultimo colpo di scena non è questo. Non è il disgustoso teatrino di chi ha incasinato mezza Italia e bloccato le trattative con lobiettivo di metterci il faccione in prima serata. No, il vero colpo di scena è che a rovinare il viaggio della Martani verso viplandia ci ha pensato la collega di sciopero. La compagna di esultanza, ricordate? Tal Maruska Piredda, la famosa 32enne precaria resa celebre dalla foto con i pugni chiusi e le mani alzate, manco fosse in curva Sud durante il derby Roma-Lazio. Bene: ai provini per il Gf cera anche lei, ma l'hanno scartata, adesso è in stato dagitazione. Hanno provato a spiegarle che quelli di Canale 5 non possono inzeppare la casa di assistenti di volo, altrimenti invece di Grande Fratello lavrebbero chiamato Il Grande Charter.
Ma niente. Lesclusa in gonnella ha messo il broncio: altro che posto in Alitalia, la vera questione di principio è il posto nel confessionale. «Volevano me, ma laltra hostess ha gli appoggi», accusa su La Stampa con una malcelata stizza degna dun tronista della De Filippi. La lotta per la poltrona continua, dunque, ma tra hostess medesime: se poi la poltrona è quella di Marco Liorni, allora altro che lotta, siamo alla guerra totale. Come la volpe con l'uva, la grande esclusa fa la gradassa: adesso dice che «non metto la mia vita in gioco per il Grande Fratello», dice che «non poteva comunque abbandonare sua figlia», come se al provino per il bunker l'avessero trascinata a forza. In ogni caso, conclude lanima bella fasciata nella divisa verde, «a me piace la qualità, non mi interessa questo tipo di spettacolo con le ballerine in reggiseno», e infatti adesso «sto valutando una partecipazione». Già, ma a che cosa? Al concorso per la cattedra di islamologia comparata? Al posto di direttore generale dell'Accademia dei Lincei? No, Maruska sta «valutando la partecipazione allIsola dei Famosi». Proprio così: allIsola dei famosi. L'oasi della qualità televisiva, dove i concorrenti non sono in reggiseno: ma direttamente in bikini.
Ora, intendiamoci: Maruska vuole consolarsi dellesclusione del Gf spaccando noci di cocco? Vuole impanarsi nelle sabbie caraibiche con Giucas Casella e Carmen Russo? Faccia pure: prendiamo atto che alla Cai preferisce la Cai-pirinha. Ma almeno abbia il coraggio di dirlo, e subito: non cè nulla di male nel sognare il successo all'Isola. Non cè nulla di terribile nel cercare la popolarità televisiva. È un male cercare di raggiungerla segando le gambe al trasporto aereo nazionale, questo sì. Perché per il resto, se Simona Ventura ci togliesse di torno tutti i rompiscatole che incrociano le braccia a prescindere, ci metteremmo la firma.
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