Psycho-dinner Ordina la cena e ti dirò chi sei

«Ordina la tua cena e ti dirò chi sei». E, soprattutto, chi sono i tuoi nuovi amici, o magari la tua anima gemella. È questo lo slogan dello psycho-dinner, evoluzione delle varie formule di speed date, a loro volta versione ammodernata del classico appuntamento al buio. A lanciare il trend è Roberto Piccinelli, sociologo del divertimento e, da anni, autore della «Guida al piacere e al divertimento». Il meccanismo è semplice e prevede l’organizzazione di una cena supervisionata da uno psicologo. È quest’ultimo come maestro di cerimonie ad attribuire a ogni ospite il proprio posto a una tavola sociale di otto persone, basando la vicinanza di sedia sulle affinità di gusto. A denunciare segreti e preferenze del palato è il «trabocchetto» di un’ampia scelta di portate differenti - almeno dieci - tra le quali gli ospiti sono chiamati a scegliere il proprio piatto preferito, per sapore, istinto o, magari, umore. Chiunque può scegliere indifferentemente tra antipasto, primo, secondo e dolce, senza bisogno di seguire l’ordine abituale. Sulla base della prima scelta fatta, aiutandosi eventualmente con qualche domanda di approfondimento, lo psicologo traccia il profilo delle personalità coinvolte, da usare per definire i «rapporti» a tavola. Alle ricette vanno abbinati i vini, ulteriore elemento di analisi.

Fresco di invenzione, lo psycho-dinner vanta già diverse varianti: i meno coraggiosi possono puntare sui tempi ridotti di uno psycho-caffè, per quelli che amano atmosfere più casual e cercano prezzi contenuti, la soluzione è la Psycho-pizza. L’anima gemella si conosce e riconosce forchettata dopo forchettata.

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