«Pubblico e privato uniti per Brescia»

Grandi mostre e percorsi museali inediti in un contesto storico e culturale che ha proiettato Brescia nel circuito primario delle città d’arte. E un novero d’iniziative, d’intesa col Comune, per favorire il turismo nonché per far scoprire agli stessi bresciani pregi e valori della propria città. «È l’esempio di come dall’accordo pubblico-privato - dice il presidente della Fondazione Cab, Alberto Folonari - possano scaturire risultati molto importanti».
Presidente, la crisi ha dettato stop inattesi?
«Nel 2010 il budget di 2 milioni di euro, che investiamo abitualmente ogni anno, si è dimezzato. Minori risorse a disposizione significano soltanto tempi più lunghi per i nostri progetti, che non si fermano».
Quali sono i settori di attività privilegiati dalla Fondazione?
«Innanzitutto il restauro e la valorizzazione di beni artistici e architettonici, la ricerca storica e archeologica, la promozione di eventi destinati a fare cultura. Tutto quanto contribuisce a realizzare una migliore conoscenza e preparazione dei cittadini e, in parallelo, ad accelerare il volano economico, grazie alla valorizzazione del turismo culturale».
Quali sono le principali iniziative in corso?
«Già deliberati nel 2009, i progetti in fase di realizzazione quest’anno e che, peraltro, continueranno anche nel 2011, sono tre. In primo luogo il restauro della chiesa di Santa Maria della Carità, un gioiello artistico del diciassettesimo secolo nel centro storico di Brescia: si tratta di un intervento condotto anche col supporto dell'associazione Amici della chiesa di Santa Maria della Carità-Onlus. Accanto a questo, la realizzazione della nuova sezione museale del Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera, progetto avviato lo scorso anno con il titolo “D’Annunzio segreto” e ultimato proprio in questi giorni: il 2 ottobre verrà presentata e aperta al pubblico».
C’è spazio anche per le attività di ricerca?
«Tra le iniziative a latere dei progetti “maggiori”, abbiamo creato un gruppo di studio sulla figura di Pandolfo Malatesta, Signore di Brescia dal 1404 al 1421. È l’unica Signoria della storia bresciana e, tra l’altro, è molto poco indagata. Le ricerche culmineranno in una serie di convegni e di manifestazioni culturali previsti nel mese di aprile del prossimo anno».
In che cosa consistono le novità del programma 2011?
«Oltre ai progetti pluriennali già citati, la Fondazione ha in programma una serie di eventi legati a pubblicazione di vario genere, sia scientifiche che divulgative. Tra gli impegni avviati quest’anno e che proseguiranno nel 2011 compare l’azione di affiancamento all’amministrazione comunale di Brescia per ottenere il riconoscimento, da parte dell'Unesco, di un progetto sui Longobardi e i loro luoghi, che coinvolge sette località italiane, dal Nord al Sud della Penisola».
Nel modello partecipativo promosso da Cab c’è anche formazione e assistenza sociale?
«Da parte nostra promuoviamo e affianchiamo, con il supporto economico e pure con l’ospitalità delle loro iniziative nella nostra sede, sodalizi come l’associazione Amici dei Musei di Brescia e l’associazione Mus-e onlus, che opera nelle scuole primarie per realizzare, attraverso attività artistiche, una migliore integrazione tra studenti italiani e stranieri.

E ulteriori rapporti ci legano fattivamente ad altre istituzioni, tra le quali il Fai e la Fondazione Brescia Musei».

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