Il pugile Russo adotta la terapia giusta

Quasi l’11 per cento di share (2 milioni e 200mila spettatori) è un buon risultato per la puntata pilota di Fratello maggiore, il docu-reality che scandaglia la ribellione degli adolescenti alla famiglia provato mercoledì sera su Italia 1 (ore 21,10, produzione Magnolia). Si può dunque procedere con l’esperimento e mettere in cantiere altre puntate da realizzare dopo le Olimpiadi di Londra alle quali parteciperà Clemente Russo, il fratellone peso massimo, già medaglia d’argento a Pechino. Qualche piccola avvertenza, tuttavia, conviene trarla dal test di mercoledì, serata di offerta modesta se si eccettua la partita di Coppa Italia tra Napoli e Siena trasmessa da Raidue e seguita molto nel casertano, patria di Russo. Entrando nel merito, la parte educativa risulta più attendibile di quella documentaristica. Le telecamere entrano nella casa di Fabrizio, diciottenne che trascorre il tempo giocando al computer, frequenta spacciatori, ma soprattutto rifiuta, insulta e minaccia la madre, colpevole di avere un compagno diverso da quello con il quale l’ha concepito. Nella casa di Rebecca che vive con la madre, il livello sociale si alza. Smartphone e gadget hi-tech preludono a nottate da cubista con abbigliamento e trucco spinti, nella speranza di trovare il casting giusto per un futuro nel mondo dello spettacolo. Tutto ben raccontato se non fosse per il fatto che la presenza delle telecamere «droga» i ragazzi, accentuando la loro carica provocatoria fino a rendere il tutto poco credibile. Più fantasiosa la parte terapeutica attuata dal «fratello maggiore» e dalla psicologa Alessandra Cirulli.

Rebecca deve salire in cima a una torre con uno zaino sulle spalle carico di tutti i suoi accessori, di cui, per raggiungere la meta, pian piano si libera. Fabrizio, che minaccia di morte la madre, viene portato al cimitero e sulla lapide vuota la psicologa appiccica la foto della mamma.

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