In Puglia Emiliano contro Vendola: nel Pd ormai è guerra aperta

BariOggi è il gran giorno: l’assemblea regionale del Partito democratico deciderà se dare il definitivo via libera alla candidatura del sindaco di Bari Michele Emiliano alle prossime regionali pugliesi, sfidando il governatore rosso uscente Nichi Vendola. Il primo cittadino ha ormai rotto gli indugi e sciolto le riserve. «Accoglierò la decisione del mio partito senza porre condizioni», ha dichiarato esibendosi in un notevole colpo di spugna su quanto affermava l’estate scorsa, subito dopo la rielezione a sindaco: «Sputatemi in faccia se mi candido alla presidenza della Regione». Altri tempi.
Il ribaltone rende ora ancora più agitate le acque del centrosinistra pugliese, dove soffiano venti di guerra. In tanti, infatti, non hanno digerito la mossa di Emiliano, che fino a poco tempo fa sembrava il primo tifoso vendoliano, salvo poi bollare il governatore come uno specialista in scissioni intenzionato a dividere anche il Pd; che è già ben diviso di suo, al punto che l’assessore regionale Fabiano Amati, dopo aver chiesto inutilmente le primarie, invoca ora un referendum tra gli iscritti e minaccia di portare il caso in tribunale: «Se la nostra proposta non dovesse essere accolta come previsto dallo statuto, siamo pronti a rivolgerci al giudice».
Ma non è tutto.

In ballo c’è anche la questione del cosiddetto «Emilianum», vale a dire una leggina ad personam pensata per cancellare problemi di incompatibilità e consentire al sindaco di candidarsi alla Regione senza perdere la poltrona di primo cittadino: altro fuoco sui surriscaldati animi del centrosinistra pugliese, senza contare che sulla riforma, in calendario il 19 gennaio in consiglio regionale, il Pdl promette battaglia e annuncia le barricate.

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