Puglia, green scozzesi fra mare, trulli e masserie

Manfred Mussing è un importante businessman tedesco nel ramo della moda. Nel ponte del primo maggio si trasferisce con famiglia e amici in Puglia. Atterrano a Bari, si fanno portare al Riva dei Tessali e per quattro giorni si trattano da re. Tra green, spiaggia adiacente, olio extravergine, ricotta e mozzarelle di mucca fatte calde sul posto, accompagnate dal pane appena sfornato. Poi ogni sera la cene al ristorante «Le Sete», coccolati dallo chef Marco Bello. E fra un pasto e l’altro, fra una nuotata e le 18 buche, fanno anche una corsa a Gravina di Ginosa, dove scelgono i tessuti per delle nuove camice cucite a mano da Angelo Inglese, che poi è il motivo che ha fatto conoscere loro la Puglia. E così come per Mussing lo stesso discorso vale per Hirokazu Yano ed i suoi partner giapponesi. Insomma, qui si sta come in paradiso e Luciano Pandolfini, fondatore e patron di Golfacilities, racconta: «Abbiamo le gare dei circuiti Golf Card American Express, Gran Premio Marocco, Green for Green e Smart Golf Trophy. E 20 anni fa organizzai proprio a Riva dei Tessali per la prima volta il trofeo di Capodanno, con 100 giocatori tutti alloggiati presso il Golf Hotel. Una meraviglia».
Quello sul Mar Ionio, tra fantastici pini d'Aleppo ad appena un centinaio di metri dalla spiaggia privata, è stato il primo club inaugurato in regione, nel 1968. Ha 18 buche, è lungo 5960 metri, un par 71, ed è stato disegnato dall'architetto John Harris con Marco Croze. Il «pacchetto golf» prevede green fee illimitati e alloggio nel resort: 70 stanze standard oppure delle suites con salotto, patio e terrazzino, tutte a pochi passi dal mare.
In alternativa c’è Villa San Martino, un relais cinque stelle lusso nei pressi di Martina Franca, costruito sul sito di una antica masseria, 21 suite da sogno e un ristorante gourmet, Duca di Martina, che propone una cucina tradizionale rivisitata. Per il ponte vi propongono un pacchetto che comprende due pernottamenti, colazione, cena più un percorso relax nella spa per 525 euro in coppia.
Nel cuore del Salento invece, a 10 minuti di auto a sud est di Lecce e a 40 minuti dall'aeroporto di Brindisi Casale, c'è il Doubletree by Hilton Acaya Golf Resort, affiancato dall'Oasi Naturale WWF delle Cesine da una parte e dal mare Adriatico dall'altra. Il campo è stato rimodellamento nel 2007 ad opera dello studio americano Hurdzan-Fry, conosciuto per un approccio ecocompatibile al golf: 18 buche, par 71, lungo 6.192 metri, è molto variegato e con il vento che ti dà la sensazione di essere su un links scozzese. Giuliano Vestito, golf manager dell'Acaya, ne parla entusiasta: «Non c'è la vista sul mare, ma il percorso è nel verde della macchia mediterranea, alcune delle 18 buche sono costeggiate da laghetti e ruscelli sistemati strategicamente. Impressionante poi la cascata che taglia in due la 11 dalla 12. Per chi alloggia da noi, giocare costa 60 euro, 90 invece per chi viene da fuori. Da non perdere una colazione al Carlo V, situato al primo piano del Resort: regala una ampia vista panoramica, dagli uliveti al campo da golf con i suoi specchi d'acqua, all'oasi Le Cesine». Si pernotta ovviamente nelle 88 camere e 9 suites affacciate su giardini o terrazze private, in un resort che ricorda gli antichi monasteri. Per il primo maggio il pacchetto costa 365 euro a persona, in camera doppia, la prima colazione, due green fee, l'ingresso alla spa e uno sconto del venti per cento sui trattamenti benessere. Il pacchetto per cinque notti invece costa 575 e prevede quattro green fee.
Il più recente dei campi in Puglia è il San Domenico Golf, a Savelletri di Fasano: 18 buche sul mare, 6300 metri di prati lungo la costa adriatica. Si alloggia a Borgo Egnazia che ha un albergo cinque stelle di 63 camere, un «Borgo» con 93 camere e 28 ville. Vicino consigliamo «Il Palmento», in Valle d'Itria, a Locorotondo, un agglomerato di trulli dove i golfisti stranieri si sentono come in una favola: 85 euro il bed and breakfast in un trullo deluxe vicino a quello gestito da Tancredi e Alberto Alemagna, inventori della cioccolata T'A, sentimento italiano.

Non c'è un indirizzo, né numero civico: arrivati alla chiesa di Sant'Elia di Locorotondo si seguono le indicazioni. «Qui pare di essere in una cattedrale con 14 torri, abbiamo iris spontanei che durano solo quaranta giorni, siete appena in tempo per vederli fioriti», dicono entusiasti. Andate presto, ne vale la pena.

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