Cronache

Pusher arrestati e subito liberi, pronto il piano "anti scappatoie"

A Padova un gruppo di pusher extracomunitari torna subito in libertà perché trovati con una "modica quantità". Ma Salvini accelera sulla norma anti scappatoie

Pusher arrestati e subito liberi, pronto il piano "anti scappatoie"

Pusher arrestati e subito rimessi in libertà perché trovati con troppa poca droga per finire in carcere. Una storia che si ripete - sempre uguale - un po' in tutta Italia. Piccoli spacciatori, non per questo meno pericolosi, contro i quali spesso i giudici e le forze dell'ordine possono far poco.

È successo ancora a Padova dove due spacciatori extracomunitari sono stati arrestati mentre vendevano droga nei giardini dell'Arena. Uno di loro ha patteggiato ed è stato condannato a due mesi, l'altro rinviato a giudizio per il processo che si aprirà a giugno e ha l'obbligo di firma. Ma entrambi sono a piede libero. E questo nonostante uno dei due (Sofyen Rhimi) sia - racconta il Messaggero - ben noto alle forze dell'ordine fin dal 2009: in passato è stato arrestato per spaccio e rapine, ma anche persino spezzato la mano a un poliziotto "facendolo svenire per il dolore". Anche allora gli fu applicata la sola misura cautelare dell'obbligo di firma. E riuscì persino a sfuggire all'espulsione, scappando dal centro rimpatri in cui era stato portato nel 2012.

Quella della "modica quantità" è una scappatoia giudiziaria di cui hanno beneficiato finora tanti pusher con decine di precedenti. Per questo fonti del Viminale assicurano che il ministro dell'Interno,

html">Matteo Salvini ha intenzione di accelerare la proposta della Lega per cancellare questa via di scampo per evitare che i "venditori di morte" possano impunemente tornare a vendere le dosi.

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