Pugno di ferro contro i bulli: 5 studenti arrestati

Hanno tra i 15 e i 16 anni, pestarono un compagno. Sul web un decalogo della polizia

da Milano

Fare il bullo può costare le manette, anche se si è minorenni.
Il castigo è arrivato, magari in ritardo, ma - aggiungiamo noi - stavolta in modo esemplare. Sono stati infatti arrestati i cinque studenti che una ventina di giorni fa, a Gela, (Caltanissetta) sotto gli obiettivi delle telecamere a circuito chiuso di una scuola avevano preso a sprangate uno studente albanese e il compagno di classe che era intervenuto in sua difesa. A eseguire i provvedimenti restrittivi, disposti dalla Gip del Tribunale per i minori di Caltanissetta, è stata la polizia. I cinque studenti dell'istituto professionale per l'Industria e l'Artigianato, sono tutti di età compresa fra i 15 ed i 16 anni e sono accusati di lesioni aggravate, minacce e ingiurie, in concorso tra di loro, con l'aggravante di avere usato delle spranghe di ferro.
Ma in questi giorni è un susseguirsi di storie violente con protagonisti adolescenti. L’altro ieri un ragazzo di 14 anni è stato denunciato a Ischia per aver minacciato e aggredito la preside dell'istituto alberghiero che frequentava. Tutto perché il capo d’istituto aveva aveva convocato il padre per segnalarli i problemi disciplinari del figlio.
Altro caso vicino a Vercelli, a Borgosesia, dove due studenti delle superiori rubavano merendine e soldi ai compagni più piccoli e li obbligavano a pagar loro una sorta pizzo per essere lasciati in pace. Le vittime hanno però avuto il coraggio di denunciarli ai carabinieri. Si tratta di due ragazzi residenti a Biella, rispettivamente di 15 e 16 anni.
Proprio in questi giorni la polizia ha diffuso un vademecum contro il bullismo mettendolo on line. Una serie di consigli pratici a ragazzi, genitori ed insegnanti, raggiungibile con un link anche dalla homepage del sito www.governo.it. Dettagliate le raccomandazioni per le vittime: «raccontare ad un amico ciò che ti sta succedendo», «mantenere la calma», «non farsi vedere spaventato o triste», «non reagire facendo a botte» con l'aggressore, «far capire al bullo che non si ha paura e che si è più intelligenti e spiritosi» di lui. Può tornare utile anche trovare un percorso alternativo per andare a scuola, annotare sul diario gli episodi «incriminati», chiedere aiuto a un adulto o a un poliziotto di quartiere.

Ai genitori si consiglia di valutare con attenzione alcuni «segnali» propri di chi subisce atti di bullismo: scuse per non andare a lezione o non essere accompagnati, frequenti richieste di denaro, cambi di umore, lividi, tagli, graffi e strappi negli indumenti, rifiuto di raccontare quel che accade fuori di casa. E «Più belli meno bulli» è il manifesto contro il bullismo promosso dal settimanale Donna Moderna insieme con «Movimento bambino». Rivolto a insegnanti, famiglie e ragazzi, il manifesto.

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