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«Punite Mourinho per le sue intolleranze»

In Spagna, la commissione contro violenza, xenofobia, razzismo e intolleranza nello sport, ha chiesto alla federcalcio di adottare sanzioni, contro il tecnico del Real e quello dello Sporting, per i termini spregiativi con cui si sono affrontati. Lezione di educazione

Qui, in Italia, prevalentemente all'Inter, le donne lo rimpiangono: piaceva da farle impazzire. Invece i tifosi, maschietti, vedevano la cosa sotto altra prospettiva. E poco conta che spesso lui, l'uomo, lo SpecialOne, si, insomma, Mourinho si spingesse oltre il limite della buona educazione. In Spagna evidentemente il livello della civiltà pretende qualcosa di più. E qualche sceneggiata in meno da Mourinho. E, infatti, la Commissione statale contro la violenza, il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza nello sport ha chiesto alla Federcalcio spagnola (Rfef) di «adottare le sanzioni disciplinari opportune» contro il tecnico del Real Madrid Josè Mourinho e il collega dello Sporting Gijon dopo gli scontri verbali degli ultimi giorni.
Il portoghese aveva usato parole dispregiative verso lo Sporting, accusato di avere «regalato» una partita di Liga al Barcellona. Preciado, il collega dello Sporting, aveva replicato chiamando «canaglia» il tecnico del Real. Domenica scorsa, dopo la partita a Gijon fra le due squadre, i due avevano avuto un nuovo confronto nel parcheggio dello stadio. Secondo la commissione anti-violenza nello sport lo scambio di dichiarazioni fra i due uomini «avrebbero potuto contribuire a creare un clima ostile fra i partecipanti e gli spettatori in una partita considerata ad alto rischio». Mourinho aveva seguito la partita di Gijon dalla tribuna dopo essere stato squalificato per due gare per avere insultato un guardalinee.
Insomma è vita più dura per lo Special One. Gli spagnoli glielo hanno fatto capire senza mezzi termini. Espulsione e sospensione sono arrivare molto prima rispetto alla sua esperienza italiana dove, se fosse rimasto, avrebbe potuto inanellare una serie di squalifiche da record. In Spagna l'allenatore deve fare il suo mestiere, prima di tutto. Come dire: vinca con il Real, ma tiri dritto nel resto.
E, intanto l'allenatore del Real Madrid ha deciso di darsi al golf: ha sostenuto la candidatura del suo Paese, il Portogallo, ad ospitare la Ryder Cup del 2018, la classica sfida biennale tra golfisti americani ed europei.

Tra una squalifica e l'altra, ci potrebbe davvero provare anche Mou: a giocare al golf, non altro.

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