Punta sul design l'iconica G nella nuova era

Stéphane Linder appena nominato Ceo della divisione Timepieces & Jewelry: l'eleganza della cassa coussin è il nuovo must

Fabrizio Rinversi

Il nuovo corso del brand Gucci, cominciato all'inizio del 2015 con la nomina di Marco Bizzarri quale CEO, in luogo di Patrizio di Marco, e di Alessandro Michele come nuovo Direttore Creativo, al posto di Frida Giannini, è stato completato, relativamente alla divisione Timepieces & Jewelry, con l'arrivo al timone di Stéphane Linder (succede a Michele Sofisti), proveniente da TAG Heuer, brand per cui ha lavorato oltre vent'anni fino a ricoprire il ruolo di CEO.

Linder ha avuto, fin da subito le idee chiare sugli elementi vincenti del marchio da valorizzare: «Sono quattro i motivi per cui un consumatore acquista un orologio: quality, brand awareness, design, experience positiva del consumatore presso il punto vendita. Analizzando questi elementi associati a Gucci Timepieces, noi possiamo contare su di un'eccezionale penetrazione del nome, su di un design unico e riconoscibile, su di un alto livello qualitativo e su di un network distributivo che curiamo nel dettaglio attraverso un'attività di formazione e motivazione del personale addetto. Questo mix dà luogo ad una competitività spiccata, ma più che competitività, un posizionamento unico fondato sull'offerta di un prodotto dinamico, alla moda, riconoscibile, fresco rispetto a quello proposto dalle Maison più tradizionali e consolidate».

Non è facile, comunque, gestire un catalogo assai eterogeneo, destinato ad un pubblico altrettanto composito. Sottolinea Linder: «Vi è un costante lavoro di refocusing del design per mantenerne viva l'attualità e modernità. E, poi, il panel di consumatori vario e diversificato, che apprezza il prodotto Gucci, è costituito, a livello mondiale, per il 40% da pubblico maschile e per il 60% da pubblico femminile: ritengo una situazione decisamente corretta ed equilibrata per noi». Così come invidiabile è l'equilibrio, nell'orologio Gucci, tra contenuti tecnici Swiss Made ed estetica, finalizzato alla massimizzazione dell'identificabilità. «Quest'anno afferma il CEO - puntiamo decisamente sulla collezione GG2570, in grado di mixare molteplici esigenze di stile, condensandole in una soluzione adattabile come la cassa coussin.

Può essere declinata su diverse misure, metalli, con differenti tipologie di cinturino e bracciale, su molte tonalità di quadrante, in modo da intercettare l'uomo, la donna, i giovani. In sintesi, può incontrare l'esigenza del consumatore più incline alla classicità, ma, con opportuni interventi sui dettagli strutturali e cromatici, anche di quello più amante delle tendenze fashion o cool, giocando intelligentemente con l'interessante scelta di trasferire la silhouette della G' di Gucci dalla lunetta alla fascia periferica del quadrante».

E non è finita qui: «Abbiamo anche lavorato sull'estensione della linea Diamantissima, con versioni in acciaio, quadranti in madreperla e bracciale a maglia mesh, insomma tutte quelle leve che possono avvicinare un pubblico femminile sempre più vasto». Conclude Linder: «Possiamo ritenerci l'entry level dell'orologeria svizzera di grande qualità, ed è un ruolo di notevole responsabilità».

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