Il compito di presentare ai turisti lofferta culturale di Roma è affidata prioritariamente ai Pit (Punti informativi turistici), presenti nei principali snodi del traffico turistico romano. Della necessità di installarne uno nellarea antistante la colonna di Traiano abbiamo parlato con Francesco Petrocchi, vicepresidente vicario del consiglio provinciale di Roma.
Petrocchi, la Provincia di Roma è stata costretta a disattivare i dissuasori di accesso a via SantEufemia. Quale può essere una proposta per un migliore utilizzo dellarea?
«La rimozione dei dissuasori è la conseguenza di una decisione del Tar del Lazio a seguito di un ricorso di alcuni abitanti e professionisti dellarea. Spero che questa marcia indietro dellamministrazione provinciale non si concluda semplicemente con uno sperpero di denaro pubblico, ma possa dare luogo ad una nuova iniziativa che veda daccordo residenti e amministrazione».
Ad esempio?
«È vero che Palazzo Valentini, oltre alla Provincia, accoglie anche un obiettivo sensibile quale la Prefettura, ma non per questo la zona può diventare unarea quasi militarizzata nel cuore della città. Ritengo, senza rinunciare alla dovuta sicurezza, che sarebbe opportuno pedonalizzare la parte finale di SantEufemia, ossia il largo in cui si svolge via dei Mercati di Traiano, sostituendo la vicina garitta con un punto turistico informativo».
Avrebbe una specifica funzione questo Pit rispetto agli altri sparsi per Roma?
«Certamente. Un gazebo in prossimità di unarea pedonale con un panorama archeologico unico al mondo contribuirebbe a valorizzare anche lattiguo cinquecentesco Palazzo Valentini e i suoi ambienti sotterranei di epoca romana. Inoltre si potrebbero fornire piccole pubblicazioni sugli itinerari da seguire per conoscere le bellezze artistiche e ambientali della provincia romana. Un richiamo utile anche per lenoteca provinciale alle spalle di Palazzo Valentini. Questo Pit potrebbe distinguersi rispetto agli altri di Roma anche come un centro di tutela dei turisti. Naturalmente, lo staff dovrà essere plurilingue».
Per far questo occorre necessariamente un accordo con il Campidoglio.
«Naturalmente. Penso che questa idea possa trovare ascolto presso il Comune. Il vicesindaco Mauro Cutrufo quotidianamente dimostra un impegno encomiabile per incrementare il turismo a Roma, ma anche unampia capacità di ascolto.
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