Ogni giorno una richiesta d'arresto per ministri e deputati. Ogni giorno un sindaco, una giunta, un consiglio d'amministrazione nel mirino dei magistrati. Ogni giorno un assalto al premier, su tutti i piani. Come in una macumba cresce d'intensità e frequenza il ritmo della mattanza, con l'incitazione delle belve a mezzo stampa. Berlusconi non può più dire una parola e se non la dice è accusato di silenzio, di omertà, di disinteresse per il proprio paese.
Dall'altra parte la campagna di guerra delle procure e dei tribunali, anche amministrativi o contabili, si abbatte su casi indecenti e figuri non difendibili. Attenti a paragonare il clima d'oggi con Mani pulite, perché allora l'accanimento fu, sì, unilaterale ma materia di corruzione c'era davvero.
E contro quel clima maturò la vittoria di Lega, Msi e Berlusconi. Ora come allora i giudici vedono con un occhio solo, ma non inventano il malaffare. In tutta onestà non è vera la tesi che siano tutte povere vittime della congiura giustizialista e nemmeno la tesi opposta che il centro-destra sia un'accolita di delinquenti, mafiosi e conniventi. In realtà abbiamo raggiunto il punto di non ritorno.
Dopo l'Irreversibile, non c'è che la rivoluzione o la restaurazione.
Vorremmo vederli sparire da ambo i versanti ma sappiamo che è impossibile l'azzeramento totale. Allora cosa può fare chi detesta la malagiustizia quanto la malapolitica? Si occupa d'altro, di pensieri parole emozioni che trascendono la politica. E volta le spalle in segno di totale, salomonico disgusto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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