Cultura e Spettacoli

Pupo: torno con un gioco di parole

da Roma

Avete presente quella famosa rivista enigmistica, che, come recita un celebre slogan, «vanta il maggior numero d'imitazioni al mondo»? Ebbene: pare che la sua popolarità ancora non conosca flessioni. Al contrario. «Mi risulta che a tutt'oggi tiri quattro, cinque milioni di copie - calcola il capostruttura della Rai, Raveggi -. E soprattutto d'estate». Il che spiega perché, per rinnovare il parco-giochi dell'azienda, e contemporaneamente rivolgersi a un nuovo, cospicuo bacino d'utenza, Raiuno punti su un preserale di classico stampo enigmistico. Nonché su un volto popolare che, perdippiù, da circa un anno mancava dal video. Quello di Pupo.
«Sono stato lontano così a lungo per scelta precisa - commenta Enzo Ghinazzi, conduttore (dal 2 luglio al 1 settembre tutti i giorni, esclusa la domenica, alle 18,50) del format americano Reazione a catena - Non avevo niente da dire. E la tv è già fin troppo piena di gente che non ha niente da dire». Ma stavolta, assicura, l'argomento valido c'era. «Reazione a catena è infatti un format semplice, ma divertentissimo e coinvolgente». Si tratta, spiega, del primo quiz senza domande, perché tutto basato sull'associazione logica fra parole. Partecipano due squadre, costituite da gruppi di persone molto affiatate fra loro (familiari, amici, colleghi di lavoro, club di appassionati come surfisti, calciatori, centauri, giocatori di sudoku) che dovranno sfidarsi nella ricerca di sequenze di parole, o di numeri, logicamente legati, attraverso modi di dire, sinonimi e contrari, aforismi, titoli di programmi o di film. Il massimo del montepremi in palio può raggiungere i 220.000 euro. «Raiuno dice che mi ha voluto di nuovo perché ha piena fiducia in me. Se penso che mi chiamarono per sostituire Bonolis prima, e Conti poi, mi chiedo se tanta fiducia vada interpretata come apprezzamento o come vizio di mandarmi allo sbaraglio». Pupo non ha infatti ancora digerito la delusione di Tutto per tutto dello scorso agosto. «Quel format si sperimentava allora per la prima volta. E fece un ascolto medio del 22 per cento. Non si può chiamarlo un fallimento. Eppure...». Eppure, quel che conta «è fare subito i grossi numeri. Se non ci riesci sei nei guai. E non hai il tempo di dimostrarne la validità».

Paura anche per Reazione a catena (che, se valida, potrebbe alternarsi in futuro a L'eredità)? «La paura c'è sempre».

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