Putin difende gli arresti in piazza

È appena stato rieletto, ma le contestazioni per Putin non sono finite. L’opposizione annuncia una nuova protesta per sabato, dopo l’arresto di duecentocinquanta persone nella capitale. Mentre ieri Putin ha difeso il pugno di ferro utilizzato dalla polizia l’altra sera, per disperdere 15-20mila persone alla fine della manifestazione contro il leader russo.
Gli oppositori progettano una grande marcia di cinquantamila persone dal parco della Vittoria al Novi Arbat, lungo il Kutuzovski, il grande viale usato dai cortei blindati di Putin e Medvedev. Ma sembra difficile che il Comune darà l’autorizzazione, tanto che ha già proposto l’alternativa del lungofiume della Moscova verso lo stadio Luzhniki o un raduno senza marcia al parco della Vittoria. Con gli oppositori si è schierato l’ambasciatore Usa a Mosca: «Mi preoccupa vedere gli arresti di dimostranti pacifici in piazza Pushkin. La libertà di assemblea e di parola sono valori universali» ha scritto Michael McFaul su twitter. La replica del ministero degli esteri russo è sempre in un tweet: «L’operato della polizia in piazza Pushkin è stato molto più umano di quello che abbiamo visto durante lo scioglimento delle azioni di Occupy Wall Street e delle tendopoli in Europa».
Anche Putin ha difeso gli agenti: «Hanno dimostrato il livello più alto di professionalità» con interventi «legittimi ed efficaci».

Di parere diverso l’oligarca Mikhail Prokhorov, terzo alle presidenziali, che si è detto «indignato» per l’uso della forza con cui sono stati dispersi migliaia di manifestanti (oltre a quelli arrestati): per lui la polizia ha «interrotto la tradizione dei raduni pacifici dell’opposizione».

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