da Mosca
Finalmente ha parlato. Quarantotto ore dopo. «Faremo tutti gli sforzi necessari per un'inchiesta obiettiva sulla tragica morte della giornalista Anna Politkovskaya». Parola di Vladimir Putin. Lo ha promesso a George W. Bush nel corso di un colloquio telefonico, ha garantito un'inchiesta «obiettiva» sullomicidio della voce più critica contro il Cremlino, della giornalista più scomoda, quella delle inchieste sulla guerra in Cecenia, quella della corruzione del Palazzo. E oggi a Dresda, dove sarà in visita ufficiale, dovrà in qualche maniera renderne conto anche al cancelliere tedesco Angela Merkel che, ha detto il portavoce governativo Ulrich Wilhelm, intende avere con Putin un colloquio «aperto e amichevole» anche sul problema dei diritti umani. Lo stesso Wilhelm però e il ministero degli esteri avevano giusto ieri laltro duramente condannato l'uccisione della giornalista russa, esortando Mosca a rispettare la libertà di stampa e opinioni. Questa è laria che tira in Germania per Putin.
Ma le critiche non finiscono qui. La Commissione Ue si è detta molto preoccupata «per la libertà di stampa a Mosca». Il portavoce della Commissione stessa Lattenberger, chiede «un'inchiesta completa su questo crimine, affinchè gli autori siano trascinati davanti alla giustizia» così come la chiede l'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani Louise Arbour che la pretende conforme alle norme internazionalmente riconosciute. E per loccasione «invierà un chiaro messaggio contro l'impunità e per la protezione di difensori di diritti umani in Russia». Per Louise Arbour, la morte di Politkovskaia«è una tremenda perdita per la Russia e per tutti coloro che lottano per i diritti umani nel mondo».
Ma cè poco da stare allegri: la maggior parte dei 42 casi di giornalisti uccisi in Russia dal 1992 non è mai stata risolta.
Putin rompe il silenzio «Prenderemo i killer»
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