E dopo l’assemblea cittadina di sabato a Milano, secondo round di quella «provinciale» di tre settimane fa a Pero, ieri altri tre appuntamenti lombardi per andare verso il completamento della stagione congressuale avviata dal segretario del Pdl Angelino Alfano. Ma non solo, visto che a Como c’è stato l’esordio in regione della «primarie» per scegliere il candidato sindaco. Urne aperte, invece, a Pavia e Varese dove si sono regolarmente svolti i congressi. Ora mancano soltanto Lecco, dove la data è stata spostata a domenica prossima e Sondrio il cui destino resta oscuro. Poi il quadro della dirigenza locale, per la prima volta scelta direttamente dai militanti, sarà completo.
La «favola» del Pdl in stato comatoso è una «falsità», ha spiegato ieri Roberto Formigoni che ha partecipato al congresso di Varese. «Si stanno già dimostrando - ha spiegato - le falsità delle tante favole che circolano: un Pdl in stato comatoso, ma la realtà è diversa e lo dimostrano i tanti congressi che stiamo celebrando; 1 milione 200mila tesserati in tutta Italia, 110mila in Lombardia». Secondo Formigoni, «che si confrontino candidati diversi è più che fisiologico. Quando ci sono candidati unitari ci accusate di essere unanimisti e incapaci di dialogo, quando ci sono più candidati ci dite che siamo divisi, ma non è così». Il futuro del Pdl? «Potremo cambiare il nome, ma non la sostanza.
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