nostro inviato a Venezia
Limpianto di rigassificazione Adriatic Lng, inaugurato solennemente ieri a 15 chilometri dalla costa di Rovigo, è sicuramente un evento storico per leconomia italiana. Esso fornirà il 10% del fabbisogno nazionale di gas, che sarà utilizzato per la produzione di energia elettrica, ovvero 8 miliardi di metri cubi lanno: poco, forse, per poter incidere sui prezzi al consumo e sulla bolletta energetica delle famiglie, ma sufficiente a indirizzare lItalia verso una vera diversificazione delle fonti energetiche. Il nostro Paese oggi è dipendente dallestero per l85% della produzione di elettricità, e il 65% di questa quota proviene da due soli Paesi, Russia e Algeria. Oggi entra in gioco anche il Qatar, il primo produttore di gas naturale al mondo, attutendo i rischi connessi alla dipendenza energetica: ora i pericoli di black out, così concreti lo scorso anno, si possono dire fortemente ridotti, se non addirittura scongiurati.
Lattore principale di questa svolta è Edison. Partecipa con il 10% ad Adriatic Lng (insieme a Qatar terminal ltd e a Exxon Mobil italiana gas, con il 45% ciascuna) ma, soprattutto, è il principale acquirente del gas proveniente dal Qatar: compra, in base a contratti venticinquennali, l80% della produzione dellimpianto, e cioè 6,4 miliardi di metri cubi su 8.
Il gas, che arriva con due navi alla settimana allo stato liquido, viene «scongelato» e riportato allo stato gassoso nel terminal veneto, e poi immesso nel sistema italiano attraverso un metanodotto sottomarino. Soddisfatto lamministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino, che ha sottolineato limportanza di aggiungere un così grande quantitativo di energia (del valore complessivo di 2 miliardi lanno) sul nostro mercato. E se fosse troppo? Si è chiesto ieri il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ricordando che hanno già ottenuto le necessarie autorizzazioni altri due rigassificatori, a Priolo e a Trieste. Nessun problema, «perché la nostra politica è quella di fare dellItalia lhub energetico del Mediterraneo, punto di arrivo e di transito anche per altri Paesi europei». Scajola ha sottolineato che l'Italia, in campo energetico, è stata vittima della «politica dei no», rivolta al nucleare, al gas e allidroelettrico, senza essere sostenuta da proposte sostitutive. «È per questo che lItalia oggi paga lenergia elettrica il 30% in più rispetto alla media europea».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.