Gaia Cesare
«Non cè traccia di crisi per lo yoga. Anche noi registriamo un continuo aumento di iscrizioni e di interesse per questa pratica, che aiuta a capire come sta il nostro corpo e soprattutto la nostra mente». Shubha Satyaranjan ha 44 anni, da oltre venti insegna yoga e nel 94 ha lasciato Calcutta per lItalia. Anche qui non hai mai tralasciato questarte millenaria, che oggi trasmette agli allievi del centro milanese «Ananda Ashram», dal sanscrito «Eremo di beatitudine».
Chi arriva da voi, sente la necessità di unattività fisica o spirituale?
«Molti cominciano per fare esercizio fisico, poi capiscono che si può davvero agire su un altro ambito, che cè dellaltro. Gli affezionati, quelli che restano, sono coloro che vogliono arrivare fino in fondo, pronti a mettersi in discussione. Perché lo yoga è una pratica faticosa, impegnativa per chi si è allontanato da se stesso, sia fisicamente che spiritualmente».
Non le sembra che sia diventata una moda, che cè il rischio che si trasformi in unattività commerciale?
«Chi viene per moda non dura tanto. Poi cè chi arriva senza troppe aspettative e poi se riesci a coinvolgerlo davvero, non smetterebbe mai. Per chi è più disciplinato, lo yoga risulta una pratica più facile, perché è fatta di costanza, di metodicità nel modo di essere, di respirare, di mangiare. È uno stile di vita che non tutti reggono a lungo».
Si è mai imbattuto in millantatori? Insegnanti che di yoga sapevano davvero poco?
«Be, ce ne sono parecchi. Qualcuno prende un diploma e si sente insegnante. Ma lo yoga è un modo di comportarsi. Gli insegnanti li riconosci perché danno lesempio: pacati, proiettati verso gli altri, capaci di ascoltare i segnali della mente che il corpo fa trapelare».
Gli allievi più numerosi? Uomini o donne?
«Senzaltro le donne. Sono più attente alla spiritualità».
Cè qualcuno che le è grato per aver risolto un problema personale grazie allo yoga?
«I principali benefici sono lo stare bene con se stessi, il dormire meglio, relazionarsi meglio con gli altri. Noi lavoriamo molto sulle insicurezze della gente, la aiutiamo a vincere le paure. Ci sono persone che hanno scacciato alcune fobie, come gli attacchi di panico, per esempio. Il respiro è uno strumento potente».
Consiglierebbe lo yoga a chi ha problemi fisici oppure a chi dovrebbe fare un lavoro psicologico?
«Tutti gli essere umani, in quanto dotati di una colonna vertebrale, hanno il diritto e dovere di praticare lo yoga. Ma io non voglio convincere nessuno. Il problema è che quando la testa non ce la fa più, anche il fisico comincia a cedere. E di questo ci si accorge troppo tardi».
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