«Ma quale Real, la vita è adesso»

In porta Muslera, davanti c’è Makinwa

Fra poco al «Granillo» di Reggio Calabria scopriremo se la Lazio pensa esclusivamente alla sfida-Champions di mercoledì come ha fatto intendere il suo gestore Claudio Lotito, anche se è difficile ipotizzare che Delio Rossi abbia intenzione di prendere sotto gamba l’avversario, specialmente dopo aver annotato sul taccuino oltre agli schemi tattici anche la rabbia degli amaranto. Che, guidati dal presidente-ultrà Lillo Foti, hanno trascorso l’inizio campionato fra recriminazioni e oscuri pensieri in merito agli arbitraggi. Presentata così, Reggina-Lazio è una sfida che impensierisce per l’atmosfera da paura che vive la banda-Ficcadenti e per quel «giocare alla morte» che caratterizzerà le impennate di Amoruso e dei suoi fratelli durante i 90 minuti del match.
«Quello di Reggio - ha sottolineato Delio Rossi - è un campo difficilissimo, giocheremo contro una squadra che farà la partita della vita. Non devono trarre in inganno i 4 gol subiti dalla Juve, perché la Reggina le ha dato filo da torcere». Poi, sulla metamorfosi degli antagonisti di turno: «Hanno cambiato molto rispetto all’anno scorso, ma conservato spirito battagliero e sono pronti a fare leva anche sulla vecchia guardia». Rossi non viene neanche sfiorato dall’ipotesi di risparmiare energie in vista del big-match contro i galattici: «La nostra forza è sempre stata quella di pensare una partita alla volta». Chiara la filosofia («tutte le partite per me sono quelle della carriera») di Rossi, che dice d’interessarsi «molto di più alla squadra da affrontare oggi, anche se so che l’ambiente pensa molto di più al Real. Noi siamo una squadra che per fare bene deve dare il 500 per cento senza usare mai il bilancino». Giocherà Muslera, ottimo contro il Cagliari. In difesa Behrami, Stendardo, Cribari e Kolarov. Poi il solito centrocampo a rombo, con Baronio al fianco di Mudingayi, Mutarelli e Mauri, mentre al prolifico Rocchi stavolta sarà affiancato da Makinwa. Non giocherà dunque De Silvestri («L’ho visto stanco, ho ritenuto opportuno fargli tirare il fiato») ha dichiarato il mister.


Si parte con la speranza di sorridere a fine gara, mentre uno «smile» l’ha già regalato ieri la formazione che disputa il «Karol Wojtyla»: l’1 a 1 nel derby disputato a Colleferro ha permesso ai biancocelesti di liquidare la Roma, da 2 anni detentrice del trofeo.

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