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Ma quali capricci, tuo figlio ha la cefalea a grappolo

Secondo i medici del Bambin Gesù, l'80 per cento dei bimbi che piangono troppo ha mal di testa. La metà della popolazione mondiale ne soffre e, nella sola Europa, la cefalea costa ogni anno 155 miliardi

Il pupo piange troppo? Fa sempre i capricci? Attenzione, forse ha mal di testa. Molto spesso infatti dietro le lacrime, apparentemente senza motivo, dei bambini più piccoli potrebbe nascondersi un nemico insospettabile: l'emicrania. «Contrariamente a quanto si crede, questo disturbo è infatti diffusissimo anche tra i più piccini e si calcola che colpisca l'80% dei bambini. E siccome i sintomi collaterali possono andare oltre il semplice mal di testa e interessare altre zone del corpo, capita spesso che il fenomeno venga trascurato. Ciò può portare al cronicizzarsi del dolore, che può diventare uno sfiancante compagno durante la crescita.
A mettere in guardia pediatri e genitori sono stati gli esperti del Centro Cefalee dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in occasione di un congresso. Un bambino molto piccolo, con età cioè inferiore a 2-3 anni, non è in grado di descrivere i sintomi di un'emicrania e spesso si rifugia nel pianto o nel capriccio per manifestare il suo dolore. «Il ripetersi di queste manifestazioni - spiegano gli esperti - non deve essere sottovalutato. Il consiglio miglioree è quello di rivolgersi al proprio pediatra, prima, e successivamente, se persiste, a uno dei centri specializzati».
L'emicrania è per lo più legata a variazioni del flusso sanguigno cerebrale e alla vasodilatazione. Spesso si manifesta in soggetti che hanno familiarità con questo disturbo, più frequentemente nelle donne. Alto il prezzo non solo sociale della malattia. In tutta l'Unione Europea ogni anno le cefalee costano 155 miliardi, la maggior parte dei quali derivano dalla perdita di produttività e assenze dal lavoro di chi ne è colpito. Emicranie, cefalee tensive e da abuso da farmaci sono tra le forme più frequenti di questa patologia che, al di là dei bambini, colpisce almeno la metà della popolazione.
A sostenerlo è Paolo Martelletti, presidente di Lifting the burden, che ha presentato al Parlamento europeo a Bruxelles l'«Atlante delle cefalee», realizzato insieme all'Organizzazione mondiale della sanità. Il volume raccoglie i dati di 101 Paesi, coprendo l'86% della popolazione mondiale, ed è una somma di studi epidemiologici e finanziari, su cosa è la cefalea, quanto costa e cosa si può fare per combatterla. «Nel mondo in un anno il 50,5% di persone soffre di cefalea - precisa Martelletti - . Di queste l'11,2% è colpito da emicrania, il 50% da cefalea tensiva, il 3-4% da cefalea da abuso di farmaci e il resto da altre cefalee».
Una vera e propria malattia con un impatto sociale e finanziario molto pesante. «Basti pensare che nell'Ue ogni momento - continua Martelletti - un milione di persone ha un attacco di emicrania, e in un anno si perdono 190 milioni di giornate di lavoro a causa sua». Secondo i dati, il costo di un paziente con emicrania all'anno è di 1177 euro (di cui il 93% sono costi indiretti), 300 quello con cefalea tensiva e 3.444 euro il paziente con cefalea da abuso di farmaci.

C'è da farsi girare la testa.

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