Quando il cibo diventa arte In mostra i piatti d'autore

Dai superchef Moreno Cedroni ed Enrico Cerea, alle signore della cucina italiana Aurora Mazzucchelli e Valeria Piccini, fino al milanesissimo Carlo Sadler: tutti insieme per aiutare la storica onlus Pane Quotidiano. Non dietro i fornelli, ma davanti all'obbiettivo del fotografo Alfonso Catalano, che ha girato l'Italia attraverso le cucine di 14 chef stellati per immortalare i loro piatti ispirati a Pollock, Mirò e molti altri esponenti dell'arte astratta del 900. Ultima tappa, Milano, cortile d'onore di Palazzo Isimbardi, dove ieri sera si è aperta la mostra benefica «Colortaste. La Cucina si fa Arte». «L'idea? E' nata quasi per caso, ma volevo che fosse coinvolta un'associazione seria come questa, che da 115 anni distribuisce ogni giorno tremila pasti a chi è in difficoltà», racconta l'autore degli scatti, tutti in vendita da ieri fino al 18 marzo, i ricavi interamente devoluti a Pane Quotidiano.
Moltissimi gli ospiti della serata, i padroni di casa Guido Podestà, presidente della Provincia, e Silvia Garnero, assessore a Moda, Eventi ed Expo, e poi Umberta Gusalli Beretta, Cristina Parodi, Edoarda Cabassi, e tanti altri nomi dell'imprenditoria milanese. Ospiti speciali, Benedetta Parodi, madrina della serata, e Gabriella Magnoni Dompè, sostenitrice del progetto: «Aiutare chi aiuta è importantissimo. Questa mostra? E' un modo per cercare di fare concretamente e nell'immediato qualcosa di utile: oggi dobbiamo impegnarci qui, nella nostra città, con iniziative concrete e trasparenti, perché la gente vuole questo», spiega l'imprenditrice milanese, da sempre attiva in progetti umanitari e di charity. E lancia un appello: «Le persone benestanti hanno la responsabilità di investire nelle iniziative sociali per allentare le tensioni, in attesa che l'economia riparta. Milano ha bisogno di iniziative che uniscano e riportino al dialogo, e può essere d'esempio anche per la politica». Oltre all'imprenditrice (ieri molto chic in un Victor & Rolf color tortora) il progetto è sostenuto anche da Stefano Guindani, patron dell'omonima agenzia fotografica, già promotore di molti progetti benefici. «E' un modo originale per rappresentare il connubio tra cibo e arte», aggiunge l'assessore Silvia Garnero, ricordando che l'alimentazione è fra i temi di Expo 2015 (che insieme alla Provincia ha patrocinato la mostra). «E' un binomio vincente ed è anche la dimostrazione di come la cultura possa diventare un prezioso strumento di solidarietà». Ogni chef si è infatti ispirato all'arte astratta del 900, disponendo gli ingredienti di un piatto immaginario su una «tela» trasparente, immortalata poi da Catalano. Il risultato? Al posto dei colori ci sono frutta, verdura e pane, alimento base che il fondatore della storica onlus milanese riteneva non dovesse mai mancare su nessuna tavola. Gli altri ingredienti della mostra – allestita fra le colonne del porticato, dove sono esposte anche le foto dei cuochi al lavoro – sono arte, cucina creativa e solidarietà.

Insomma ieri Milano ha mostrato (anche) il suo lato buono, e chi vuole potrà visitare la mostra e aggiudicarsi un'opera da oggi fino al 18 marzo («Colortaste» è a Palazzo Isimbardi, Corso Monforte 35. Ingresso libero dalle 9 alle 18). Prossimo appuntamento a Cortina, a giugno, dove saranno coinvolti altri chef stellati.

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