Quando Dickens era un «operaista» duro e puro (e non filantropo)

Charles Dickens (1812-1870) in versione «arrabbiata». Ecco quello che ci raccontano gli esperti del Centre for Literary and Linguistic Computing della University of Newcastle, che ha sede in Australia, un centro di ricerca che applica metodi statistici all’analisi del linguaggio dei testi letterari, impegnato, insieme ad altri enti, nel progetto di digitalizzazione «open access Dickens Journals Online». Gli studiosi infatti attribuiscono con sicurezza al «padre» di Oliver Twist un articolo di giornale, pubblicato anonimo il 18 aprile 1863, in cui si difendevano i diritti della classe operaia e si attaccava la classe media borghese per il modo paternalistico con cui affrontava le questioni più spinose del mondo dei lavoratori. L’articolo intitolato «Temperate Temperance» apparve sul settimanale All the Year Round, di cui Dickens fu caporedattore per circa un ventennio, assolvendo per un certo periodo anche la carica di direttore.

Nel testo l’autore anonimo si scagliava contro l’atteggiamento filantropico, di condiscendenza manifestato da certi borghesi nei confronti dei cittadini meno abbienti, spiegando di non voler scoraggiare «l’onesto impegno a migliorare davvero la condizione delle classi inferiori», che però andavano aiutate non con commisserazione ma con realismo, «guardando in faccia la realtà». Il tutto con toni piuttosto duri rispetto a quelli normalmente utilizzati da Dickens ma lo stile pare essere indubitabilmente il suo. Insomma le caratteristiche di scrittura equivarrebbero ad una firma.

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