Quando il Garante non è una garanzia

Egregio Belpietro,
Le scrivo per esternarle la mia solidarietà a proposito dell'«affaire» Sircana. L'intervento del Garante della Privacy giovedì sera a Porta a Porta non mi è parso assolutamente obiettivo. Non credo che si sarebbe così «infervorato» se non si fosse trattato del collaboratore di Prodi. Non mi sembra che sia intervenuto per il Principe Savoia o per Sottile. Mettere alla berlina le attività sessuali o meno di chi non è politico o di chi è politico ma non del centrosinistra va bene, se si toccano i personaggi della «nomenklatura» simil rossa allora si è passibili di un'ulteriore gogna mediatica.
Credo che se i vizi privati diventano pubblici lo debbano diventare per tutti senza esclusione alcuna. Detto questo non mi dispiacerebbe se si tornasse ad avere una società meno viziosa.

Fondamentalmente a noi persone normali non interessa se Lapo o Sircana frequentano travestiti. Mi spiace per loro, penso ci si possa sentir bene senza vivere situazioni trasgressive. Ribadendole la mia stima la saluto cordialmente.
Debora Ponzecchi

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