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Quando la Giustizia annulla il rigore

N iente da fare. Quando si parla di calcio il rigore era, è e sarà, chissà fino a quando, soltanto un tiro dagli undici metri. Tutto il resto è chiacchiera e inutile bla bla. Ricordate all’indomani dell’uccisione dell’ispettore Raciti a Catania? C’era qualcuno che in Italia non invocasse il rigore, la severità? C’era qualcuno che non richiedesse a gran voce la Punizione per l’Espiazione della Colpa? No, non c’era. Giustamente non si trovava alcuno che non puntasse l’indice contro quella violenza inaudita, contro gli autori di quel barbaro gesto che, fra l’altro, seguiva di pochi giorni il selvaggio omicidio, in Calabria, di Ermanno Licursi. Fummo cauti, in quell’occasione. E ci dispiace oggi dover riconoscere che il disincanto con cui affrontammo l’argomento era più che giustificato. Stadi chiusi? Partite tutte di pomeriggio? Sparizione dei club di tifosi più violenti? Pugno di ferro? Parole sentite centinaia, forse migliaia di volte. I fatti sono davanti agli occhi di tutti. Gli stadi sono stati tutti riaperti, si gioca tranquillamente in notturna. È bastato qualche tornello in più qua e là - e lo scrivemmo all’indomani dell’omicidio di Raciti - ed è, sostanzialmente, tornato tutto come prima.
Evidentemente la Severità è una categoria etica che sfugge al mondo del calcio italiano. Per ottenerla occorrono costanza, carattere, comunità di intenti. E dove le andiamo a cercare queste virtù fra gli spogliatoi, i campi di gioco, le stanze di comando dell’italico pallone? Certo fa più specie, è più doloroso, è più deprimente quando a dare l’ultima spallata alla severità, al pugno di ferro, alla Giustizia sono i magistrati, quegli uomini in toga che nonostante ce la mettano tutta per farci cambiare idea, vengono ancora visti e vissuti come quelli che devono raddrizzare i torti e che della Giustizia dovrebbero essere i paladini. Il giudice del Tar di Catania dice che i tifosi etnei hanno diritto a vedere le partite della loro squadra. Certo. E forse l’ispettore Raciti non aveva il diritto di continuare a vivere? I suoi figli non avevano il diritto di avere ancora un padre? Si può mettere in discussione tutto, dai diritti degli abbonati alla responsabilità oggettiva. Ma ci sono momenti in cui il concetto di Giustizia deve venire prima di ogni altra cosa. Peccato, si è persa un’occasione. L’ennesima.

Arrivederci alla prossima sconfitta.

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