Cultura e Spettacoli

Quando i bisogni corporali diventano «atti poetici»

L'autore ne parla come «un atto poetico» della sua protagonista che è «una terrorista sessuale». Fatto sta che nel capitolo conclusivo, dei dieci in cui è diviso Caotica Ana passato ieri in concorso, il regista spagnolo Julio Medem (quello di Lucia y el sexo) ci mostra la sua Ana, interpretata da una sensualissima Manuela Vellés, intenta a defecare in faccia a Mister Halcon. Siamo a New York, tappa conclusiva del caotico viaggio per il mondo di Ana che ora, cameriera in un ristorante di un hotel di lusso, porta una pietanza a un signore di mezza età indicato come uno degli artefici della guerra in Irak (ogni riferimento ad esempio a Donald Rumsfeld è ovviamente puramente casuale). Dopo averlo sedotto, sale nella sua camera e, una volta assunta la relativa posizione sessuale, gli lascia un ricordino (non poi così piccolo) sull'occhio. Al che lui la massacra. Spiega il regista: «Questo atto poetico mette in marcia la cerimonia del proprio sacrificio. Perché la donna è capace di procreare e l'uomo di uccidere. Ana è una preda facile ma anche punta fina di lancia della beffa e castigo contro l'ingiustizia del cacciatore bianco». Quante cose in una sola cacca. Comunque il film ha ricevuto una standing ovation e molti applausi ieri dopo la proiezione nella sala Sinopoli. In sala è poi seguito il dibattito con il pubblico alla presenza dello stesso regista e della protagonista del film.

Il film non ha ancora una distribuzione italiana.

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