Quando l’esposizione diventò «Universale»

Nel 1894, tredici anni dopo la rassegna nazionale, la città di Milano ospita il primo Expo mondiale: undici mostre, dalle scienze botaniche alle arti grafiche

Milano sente ancora il fascino dell'Esposizione nazionale realizzata nel 1881 e inaugurata il 5 maggio occupando l'area compresa fra corso Venezia, via Palestro e i Giardini pubblici su immagine delle grandi esposizioni europee realizzate a Londra nel 1851 e 1862; a Parigi nel 1885, nel 1867 e nel 1878; a Vienna nel 1873. E da maggio a ottobre tiene nell'area del Parco, dietro al Castello Sforzesco da poco restaurato, con una dimensione più vasta di quella precedente, una Esposizione che serve a ravvivare le energie della città in un momento di crisi per le industrie nazionali. Dodici anni dopo, sempre a Milano, si parla di «Esposizioni riunite». Giuseppe Sommaruga (ventisettenne), da poco in possesso del diploma di architetto conseguito nel 1890, è nominato architetto generale delle Esposizioni riunite di Milano e progetta l'edificio principale davanti al Castello Sforzesco nonché il padiglione dello sport davanti all'Arena. Luigi Brogli presso il quale il Sommaruga ha lavorato dal 1887 al 1892, progetta il Teatro Pompeiano tra il Castello e l'Arena. Alle volte le strutture che nascono in occasione delle esposizioni diventano glorie architettoniche. È il caso della Torre panoramica con ascensore innalzata nei pressi dell'Arena per opera dell’Officina Meccanica Stigler. Alta trentotto metri è dotata di un ascensore idraulico e sarà demolita nel 1924. La parola «riunite» viene dal fatto che già nel 1893 un gruppo di cittadini aveva deciso di organizzare una esposizione a Milano, con alcuni settori merceologici e una particolare attenzione a quelli tipici della regione. Il nucleo principale del progetto è costituito dalla Meccanica in azione che viene poi modificata in Esposizione internazionale operaia da tenersi attorno al cortile della Rocchetta al Castello Sforzesco e dai «vini e olii». Ma fin da subito viene inserita anche l’Esposizione di Belle arti già programmata per il 1894 con mostra triennale dell'Accademia di Brera. Il sostegno della Camera di commercio va ad ambedue le iniziative e la presidenza onoraria del Comitato esecutivo viene suddivisa fra il sindaco Giuseppe Vigoni e il banchiere Ugo Pisa, cittadino benemerito. Le mostre si estendono e si articolano in molteplici sezioni accogliendo le proposte locali: dal Tribunato operaio al Circolo filatelico; dal Veloce club alla Società lombarda delle corse ippiche; dal Circolo fotografico lombardo al Teatro alla Scala. Si tratta di aggregazioni provenienti da settori gestiti in autonomia da altrettanti comitati di esperti rinunciando a conferire un carattere unitario alla manifestazione. Alla fine del lavoro preparatorio le Esposizioni riunite sono formate da undici mostre di rilevanza nazionale e internazionale: la Esposizione nazionale di Belle arti, quella dell'Arte teatrale, quella di Fotografia, la Mostra internazionale delle macchine vinicole e olearie, la Mostra internazionale orticola dimostrativa della scienza botanica. Ma ancora si hanno la Esposizione internazionale operaia che diviene il fiore all'occhiello per il comitato in quanto è la prima in Italia a prestare attenzione al «modesto lavoratore»; l'Esposizione dello sport; l'Esposizione internazionale di geografia e di etnografia non estranea alle mire della politica coloniale italiana; la Mostra internazionale filatelica con finalità didattiche e collezionistiche; la Mostra nazionale delle arti grafiche. E il ciclo si chiude con il settore nuovissimo della Mostra internazionale della pubblicità che espone «i mille mezzi inventati dall'industria per vincere nella gara della concorrenza». La parte più amata dal pubblico è costituita dal giornale settimanale «Rassegna delle Esposizioni riunite» nel quale gli articoli sono rivolti alla descrizione di prodotti e aziende presenti all’esposizione con un approccio divulgativo ed encomiastico. Ma ci sono anche le capsule insetticide al solfuro di carbonio puro, delle quali a lungo si parla nel numero del 14 settembre 1894 o le applicazioni dell'alluminio del 21 successivo. C'è anche una pagina dedicata alla «Cronaca delle Esposizioni» ove ogni novità è raccontata ed entra a far parte della pubblica conoscenza. Il tram elettrico che da pochi mesi solca per la prima volta le vie di Milano per congiungere la Piazza del Duomo con il cimitero a Musocco rappresenta la grande novità. Non è ben isolato, però, ed è facile sentire la scossa. Ma ai milanesi piace e nel primo giorno ben oltre quattordicimila persone vengono «beatamente elettrocutate».

Si parla però già del brivido bleu che le scintille, creando ozono, portano ai cittadini. E l'Esposizione universale di Milano entra, così, di diritto, nel grande catalogo che la storia lascerà ai posteri delle «Esposizioni universali».

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