Quando la moda ha un cuore grande

Della Valle, Brunello Cucinelli e ora l'azienda tessile Rehash che lancia la campagna «I Love Abruzzo»: il fashion system si mobilita

Katia Noventa

Moda e beneficenza sono un connubio ormai solido da decenni, molti sono gli eventi che vedono i protagonisti del fashion system impegnati in cause umanitarie e sociali. I recenti terremoti hanno mobilitato l'intero Paese, c'è chi fa piccole donazioni, chi organizza serate a raccolta fondi. Gli abitanti dei paesi maggiormente colpiti lottano ogni giorno per non abbandonare le proprie abitazioni, i cittadini si battono per far rimanere i propri figli nelle scuole dei paesi abruzzesi e marchigiani. Tuttavia il futuro per i giovani non sembra essere lì, molte aziende hanno subito danni, altre hanno chiuso e il rischio è lo spopolamento. Sono zone dove l'impegno, l'abilità artigianale, la perseveranza e la creatività degli abitanti hanno fatto nascere, nel corso degli anni, distretti di eccellenza: dalla pelletteria, alle calzature, al jeans. Molti imprenditori della moda hanno iniziato in piccoli paesi per diventare famosi nel mondo. Uno fra tutti Tod's, partito agli inizi del 900 vicino ad Ancona con una piccola azienda a conduzione familiare, adesso società quotata in borsa. È proprio in segno di riconoscenza nei confronti di una terra che tanto ha dato al marchio di scarpe marchigiano, che la famiglia Della Valle ha scelto di costruire, ad Arquata del Tronto, una nuova fabbrica dell'azienda, che sorgerà entro il 2017 su un terreno, acquisito a novembre scorso, di circa 5.000 metri quadri e che impiegherà giovani della zona, che potranno così rimanere a vivere nel loro paese. «Ora et labora», prega e lavora, è il motto dei monaci Benedettini e sembra l'assunto condiviso da Brunello Cucinelli, l'imprenditore del cachemire che ha deciso di riscostruire il monastero di San Benedetto di Norcia e la Torre Civica. Della Basilica di San Benedetto, la cui costruzione risale al 1200, è rimasta in piedi solo la facciata, ma Cucinelli crede fortemente che si deve agire con rapidità per impedire che le persone si spaventino e si trasferiscano altrove. Tuttavia a pensare alle zone terremotate non sono soltanto società quotate in borsa, ma anche imprese del luogo che non vogliono andarsene e puntano sull'occupazione futura. Rehash, azienda manifatturiera tessile, in provincia di Teramo, lancia infatti la campagna «I love Abruzzo» per dare voce e visibilità al territorio abruzzese. «Bisogna ripartire dal lavoro» sono le parole di Filippo e Maurizio Caucci, titolari della Rehash, per questo motivo daranno un'opportunità concreta a 10 giovani abruzzesi, di età compresa tra i 18 e 25 anni, con uno stage formativo, collocandoli nei diversi reparti della fabbrica.

Del resto i capi d'abbigliamento Reash sono il risultato dell'impegno, delle conoscenze, della passione e dell'entusiasmo di un intero territorio, questo i fratelli Caucci lo sanno ed è il loro modo di dire grazie a una regione che ha fatto di un piccolo atelier un marchio di moda riconosciuto nel mondo.

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