Quando Penati voleva l’aborto in farmacia

Mentre gli ospedali lombardi si preparano all’arrivo della pillola abortiva, mentre la Cei (conferenza episcopale) sprona i cattolici a non votare chi non lotta contro l’aborto, il presidente della Regione Roberto Formigoni sfodera un precedente del suo sfidante alle regionali Filippo Penati. Lo scorso ottobre, in qualità di consigliere provinciale, Penati ha presentato una mozione per ottenere che la pillola abortiva Ru486 potesse essere messa in vendita nelle farmacie comunali. «In tutto il Paese - commenta il presidente lombardo - si sta discutendo sulle procedure di distribuzione della Ru486 che garantiscano di più la sicurezza della donna e il Consiglio superiore di sanità ha dato come indicazione tassativa la distribuzione in regime di ricovero ordinario. Poche regioni intenderebbero distribuire la pillola in regime di day hospital. A nessuno, salvo che a Penati, è neppure lontanamente venuto in mente di prevederne la distribuzione addirittura in farmacia, nella consapevolezza che questo costituirebbe un gravissimo rischio per la salute delle donne, tanto è vero che l’Agenzia italiana del farmaco ha tassativamente vietato tale modalità di distribuzione».
Penati non interviene sull’argomento, non replica.

Tuttavia, mentre Formigoni definisce «imbarazzante» il suo silenzio, lui, dal canto suo giudica fuori luogo il silenzio di Formigoni su una sua proposta: quella di istituire un registro degli eletti sul modello inglese per assicurare la totale trasparenza agli elettori.

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