Quando il progresso crea "disagio" urbano

Da Nairobi a Mumbai, da Caracas a Jakarta: gli abitanti delle città superano quanti vivono in zone rurali. Un trionfo dell’urbanesimo che non comporta progresso. Ecco il viaggio di Bendiksen nell'universo delle favela

Quando il progresso 
crea "disagio" urbano

Milano - Gli ultimi anni hanno testimoniato un grande cambiamento: per la prima volta nel mondo, gli abitanti delle città hanno superato il numero di quanti vivono in zone rurali. Questo trionfo dell’urbanesimo non comporta necessariamente il progresso visto che la maggior parte delle persone vive in bidonville e baraccopoli spesso in situazioni terribili. Jonas Bendiksen, membro di Magnum Photos, ha documentato questa trasformazione in un prezioso volum, I luoghi in cui viviamo (Contrasto, pagg. 196, 29 euro).

Bidonville e favela In tutto il mondo, la gente che vive in situazioni al limite dell'umano supera il miliardo e questo significa che, ben presto, un tugurio in una baraccopoli delle grandi città diventerà la maniera più "normale" di pensare a un luogo dove vivere. Negli ultimi anni il fotografo e giornalista di Magnum Bendiksen ha documentato la vita delle mega-bidonville in quattro diverse città: Nairobi in Kenya, Mumbai in India, Caracas in Venezuela e Jakarta in Indonesia. I luoghi in cui viviamo, con un’impostazione editoriale nuova e interessante, propone una serie di grandi immagini, ognuna stampata su doppia pagina, ognuna delle quali racconta una storia, un luogo specifico, una casa particolari.

La specificità delle abitazioni Il volume edito da Contrasto vuole testimoniare e riflettere la specificità delle singole storie raccontate e rappresentate e, nello stesso tempo, mostrare come alcuni problemi generali – le scarse condizioni igieniche, la difficoltà di allacciamenti elettrici e idrici, la precaria situazione sanitaria – leghino le diverse baraccopoli del mondo l’una all’altra: il vero volto del nostro nuovo e problematico pianeta. Una mostra omonima è stata inaugurata a giugno a Oslo, nella sede della fondazione Nobel, e continuerà poi il suo itinerario internazionale.

L'autore del reportage Jonas Bendiksen è membro di Magnum Photos. Ha ricevuto molti premi per il suo lavoro giornalistico tra cui il World Press Photo e l’Infinity Award da parte dell’ICP nel 2003.

Le sue immagini appaiono su riviste come National Geographic, Geo, Newsweek, Vanity Fair e Sunday Time Magazine. Il suo primo libro Satelliti è stato pubblicato in Italia da Contrasto.

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