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Quando una «scossa» salva la vita

Si parte con quattro defibrillatori precoci sistemati in altrettante zone di Rozzano

Quando una «scossa» salva la vita

Quando uno choc salva la vita. Mica una cosa brutta nel senso di cattiva notizia, ma una scossa vera e propria, per esempio un defibrillatore. In Italia il 46 per cento dei decessi avviene a causa di malattie cardiovascolari, ogni anno oltre 50mila persone vengono colte da arresto cardiaco improvviso, magari mentre sono per strada, e la causa è una fibrillazione ventricolare, una grave aritmia che impedisce ai ventricoli di contrarsi in maniera efficace. È in questi casi che uno choc può salvare una vita e a fare la differenza è sempre il tempo: ogni minuto che trascorre fa diminuire del 7-10 per cento le possibilità di sopravvivenza a chi è colpito da arresto cardiaco.
Quindi ecco l’idea: si chiama «Sos Cuore - Una scossa per la vita» ed è il primo progetto integrato in Lombardia a supporto del pronto intervento sanitario del 118 per i casi di arresto cardiaco. Ieri è stato presentato il primo defibrillatore precoce messo a punto dal Comune di Rozzano, dall’Istituto Clinico Humanitas IRCCS e dal 118 di Milano. Il progetto «Pad» (Public Access Defibrillation), spiega l’Istituto Humanitas, è la prima iniziativa di questo tipo sul nostro territorio.

L’obiettivo è posizionare in punti strategici, inizialmente un’auto della Polizia locale, il centro commerciale Fiordaliso, il Centro Anziani Foglia di Rozzano e l’Istituto Clinico Humanitas, defibrillatori semi-automatici, utilizzabili anche da operatori non sanitari appositamente addestrati ma ai quali saranno impartiti corsi di formazione. Per ora siamo solo molto curiosi, ma in fondo questa è una di quelle notizie che ci fanno già star meglio.

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