Chi non conosce lo sport ma desidera comunque scommettere dovrebbe puntare sempre sul favorito. Le statistiche annuali dicono che così facendo si perderebbero i propri soldi in maniera più lenta: di teorici mille euro di capitale iniziale, con puntate fisse singole di 10 euro, ne tornerebbero mediamente alla base 820. In questo caso il senso comune è rispettato, ma non è sempre vero che la mitica «scommessa di valore» riguardi i favoriti. Anzi, nel calcio e in tutte le realtà dominate dal tifo è spesso vero lesatto contrario. Dal più sperduto villaggio della Cina si scommette sul Manchester United o sul Milan a prescindere dalle loro difficoltà del momento, rendendo il meccanismo di allibraggio del banco ancora più violento (traduzione: la quota proporzionalmente molto più bassa del limite superiore dato da 100 diviso per il volume percentuale delle puntate) che per favorite solo «tecniche». Quando si parla di squadre o atleti straconosciuti è quindi certo che la quota di valore, quella in cui la nostra valutazione è migliore di quella espressa dal banco, vada cercata nei risultati diversi dalla vittoria del favorito.
In un mondo libero da condizionamenti Federer contro Seppi sarebbe dato a 1,11 (significa 9 probabilità su 10 di vincere) e il suo avversario a 10, mentre nel mondo reale lo svizzero viene pagato a 1,04 con lazzurro magari a 15. Ecco, anche se non è intuitivo il valore sta in Seppi. È poi chiaro che questa debba essere una strategia e non una genialata estemporanea, perché quando faremo lesperimento di sicuro la prima volta vincerà Federer.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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