Politica

QUANDO IL SINDACO CI SA FARE

Quelle fasce tricolori devono essere trapunte di spine. Almeno ad ascoltare i lamenti dei sindaci di tutta Italia. I tagli ai fondi, il federalismo da attuare in fretta, i Comuni da non dimenticare tra una sovvenzione regionale e una provinciale. Ogni giorno il canto del cigno di un’amministrazione.
Ogni giorno, però, risponde il silenzio operoso di chi invece si ingegna in progetti intelligenti e «fa le cose» senza lamentarsi. Gente che si impegna, racimola gli euro dalle pieghe della spesa al grido di «meno notti bianche e più notti in bianco» a studiare soluzioni ai problemi.
Abbiamo trovato due esempi. Due persone normali, a partire dal nome. Né taumaturghi, né statisti. Luigi Fussotto da Mongrando, Biella; e Luigi Perrone da Corato, Bari. Gente concreta dal nord e dal sud, gente che ci mette faccia, tempo, impegno e perfino soldi propri.
Perché nel pantano della recessione, in mezzo al caravanserraglio di sindaci sbattuti in prima pagina per intrallazzi e porcherie, tra furbacchioni che presentano certificati medici ad hoc e si inchiodano alla poltrona, una pagina la meritano anche loro. Che fanno solo quello per cui sono stati votati. Aiutano i loro cittadini a vivere meglio. «Yes, we can», «si può fare».

Anche senza l’aiuto di Obama e Veltroni.

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