Prima immagine: due giocatrici di tennis al circolo sportivo di Genova. Anno 1910. E a supporto,  due bagnanti sulla spiaggia di Viareggio. Non c'è un anno di riferimento, bensì un decennio  addirittura. 1900-1910. Ultima immagine: Francesca Piccinini mentre serve a pallavolo ai quarti  di finale delle Olimpiadi di Atene. Anno 2004. Ultima immagine in ordine cronologico, Josefa  Idem ai Giochi olimpici di Berlino 2008.
 La prima particolarità che balza all'occhio è che trattasi di donne. Perché il volume «Sport e  stile», edito da Skira, e coordinato dal centro Mic «Moda immagine e consumi» dell'Università  statale di Milano diretto da Emanuela Scarpellini, docente di storia sociale dello spettacolo  allo stesso ateneo, è uno sguardo su 150 anni di immagine sportiva al femminile. E poco importa  che il volume sia inserito all'interno delle celebrazioni per il secolo e mezzo dell'unità  d'Italia, si parla di donne senza confini geografici. E i testi - in duplice versione italiana e  inglese - che corredano le pagine aiutano a ripercorrere l'evoluzione di costumi e tendenze. Eleganza. Miglioramento delle prestazioni competitive. Produzione dell'industria tessile.  Fenomeno sociale. Oggetto d'ammirazione da parte del grande pubblico.
 Questo e molto altro sono l'essenza del libro di cui sono autori Maria Canella, Sergio Giuntini  e Marco Turinetto che, grazie a una documentazione fotografica prestigiosa e a una trattazione  precisa e interessante, riescono a delineare la parabola di un binomio (sport e donna) spesso  considerato poco armonizzabile. Gli stessi pregiudizi che vogliono lo sport come un campo  d'esercizio prevalentemente maschile vengono smontati in questo libro, che mostra altresì come  una tenuta sportiva possa anche avere molto stile ed essere al tempo stesso la chiave di  successi indiscussi. Sono infatti moltissime le primedonne che compaiono in questa galleria,  dalla tennista Lea Pericoli alla sciatrice Deborah Compagnoni, dalla ginnasta Olga Korbut alla  tuffatrice Tania Cagnotto, dalla canoista Josefa Idem alla saltatrice Fiona May, dalla velocista  Florence Griffith Joyner alla fiorettista Valentina Vezzali. Insieme a loro una folla di giovani  e avvenenti sconosciute, immortalate nelle diverse epoche, in tradizionali costumi sportivi, che  spesso ne valorizzano anche corpi e sinuosità.
 Un'evoluzione non soltanto estetica, che sottolinea anche il progresso delle componenti tessili. Un affinamento delle tecniche destinate a conferire prestazioni maggiormente competitive e allo  stesso tempo a dare immagini differenti. Sfogliando le pagine del volume si ha infatti una  curiosa sensazione: le fotografie d'epoca rappresentano per lo più immagini che appaiono  statiche all'osservatore, mentre i ritratti delle atlete più recenti sembrano riuscire a donare  un più accentuato dinamismo alla loro azione, di gran lunga più grintosa ed efficace.
Quando lo sport è donna: un secolo per immagini
Un volume ripercorre la parabola della moda sportiva in parallelo all'evoluzione dei costumi, alle abitudini sociali, alla caduta dei pregiudizi e alla commercializzazione di fotografie emblematiche per i successi in rosa
					Commenti
				
				Pubblica un commento
	
		Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.