Partirà questa sera la rassegna «Teleteatro in Mediateca», organizzata dalla Mediateca di Santa Teresa, in via Moscova 28, con la collaborazione di RaiTeche. Per la prima volta è stata creata unoccasione specifica per far conoscere diffusamente tale luogo e le ricchezze che conserva: fino al 16 aprile, infatti, sarà proiettata una selezione di cinque produzioni Rai di grandi classici del teatro, che allora, a partire dagli anni 50, erano state realizzate per la televisione. Oggi alle 20.30 si vedrà l«Amleto», prodotto nel 1955 per la regia di Vittorio Gassman, che ha per attori, oltre a Gassman stesso, Giulio Bosetti e Anna Maria Ferrero. Il 26 marzo sarà la volta della «Fedra», diretta da Corrado Pavolini nel 57, con Gian Maria Volontè, Anna Meninchetti e Lina Bolis Maffi. Dopo il «Saul» e l«Otello» di Claudio Fino (rispettivamente il 2 e il 9 aprile, in cui si trovano attori come Gassman, Gian Maria Volontè o Salvo Randone), concluderà la rassegna «Sei personaggi in cerca dautore», per la regia di Giorgio De Lullo, con un cast deccellenza che va da Carlo Giuffrè, a Romolo Valli, Rossella Falk e Nora Ricci (del 1965).
Lidea di realizzare una presentazione di questi video dallalto valore culturale è stata della Mediateca stessa, per rendere più conosciuto un materiale estremamente raro: soltanto qui, infatti, è visibile in streaming larchivio Rai dalla fine degli anni 50 ad oggi. Si può, in sostanza, consultare nella mediateca tutto ciò che la Rai ha portato in digitale, non soltanto ciò che rigurarda il teatro: «se qualcuno volesse vedere una puntata di un vecchio programma di Pippo Baudo, ad esempio, qui lo può tranquillamente fare -spiegano dalla Mediateca- infatti le sei postazioni sono sempre piene, cè un pubblico vario».
In occasione di «Teleteatro» le proiezioni saranno trasferite in formato betcam, e avverranno nella sala conferenze (che ospita 110 posti) su un megaschermo. Perchè il lavoro sia di alto livello culturale, inoltre, saranno sempre introdotte da una spiegazione del prof. Alberto Bentoglio, che, tra gli altri corsi, insegna, dallanno accademico 2000-01, «Organizzazione economica dello spettacolo» allUniversità degli Studi di Milano: «Il mio intervento vuole in particolare contribuire alla comprensione esatta dellopera contestualizzandola -spiega- Nel caso dellAmleto, quindi, non parlerò tanto di Sheakespeare o della trama, ma della traduzione che Squarzina ha fatto e dellinterpretazione, registica e attoriale, di Gassman. Non bisogna dimenticare che siamo nel 55, anni in cui sta nascendo la regia teatrale».
Dallenorme archivio Rai sono state estratte, in occasione della Rassegna, delle opere che possono avere un alto richiamo di pubblico: «Non è escluso che loperazione si possa ripetere in futuro -continua il prof. Bentoglio-. La maggior parte delle proiezioni sono delle prime, non sono mai state viste in contesti extra-televisivi prima di oggi».
Dai video traspare una Rai diversa da quella attuale, che non ha più una produzione teatrale del genere di quella passata: «Perchè la Rai è cambiata -spiega ancora Bentoglio- oggi non avrebbe più senso produrre opere di quel tipo. Il teatro è dal vivo, non unopera televisiva.
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