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«Quando tirano da lontano sento i sospiri della tribuna»

Ke nako, è l’ora anche dell’Italia. Quella dei debuttanti e dei veterani campioni del mondo in carica, stretti in un groviglio di emozioni e timori, di aspettative e sogni, con la giusta tensione per un esordio che deve scacciare lo scetticismo che aleggia intorno agli azzurri. «Vogliamo regalare un altro mese magico all’Italia e a noi stessi», la promessa di Gigi Buffon.
Per il portierone una lunga chiacchierata con Lippi al centro del terreno del Green Point Stadium di Città del Capo dove oggi comincerà il nostro Mondiale da campioni in carica. «Abbiamo parlato della provincia di Massa Carrara che non sparisce...», ha scherzato il ct. «Lippi ci ha comunicato la sua fiducia, che è tanta e ce ne sta infondendo parecchia. In campo si vedrà quanto di buono abbiamo percepito», così il numero uno azzurro. Che risponde sarcasticamente a un giornalista spagnolo («la differenza fra noi e la Spagna è che noi quattro anni fa non eravamo favoriti e abbiamo vinto, quest’anno la Spagna è favorita...») e poi spezza una lancia per il collega inglese Green: «Ha la mia solidarietà, ma mi auguro che neanche nel più grande incubo mi possa accadere una cosa simile, ma quando uno gioca tante partite ci può anche stare. Rispetto al Sestriere, qui il Jabulani va un po’ più piano, ma quando vedo un tiro da lontano qualche sospiro dalla tribuna lo sento. Questo pallone va, va, va, speriamo che anche i portieri vadano, vadano, vadano».
Oggi ci sarà solo il tifo di 1.200 italiani della comunità locale: «È un po’ come il Mondiale del 2002, in Giappone e Corea: lontani da casa, e pochi tifosi al seguito. Ma se andremo avanti, vedrete, la gente arriverà». Già, ma intanto c’è da battere il Paraguay «una squadra scorbutica, delle sudamericane è una di quelle che ha un maggiore senso di appartenenza. Ma abbiamo voglia di cominciare e farci trovare all’altezza. Come vivo la vigilia? Bene, sentendo il profumo del terreno di gioco, la tensione aumenta».
La buona notizia della vigilia sono i giri di campo di Pirlo. «Va meglio, valuteremo giorno per giorno, l’obiettivo è star bene e guarire, quest’Italia è forte anche senza di me», le parole del centrocampista del Milan che vorrebbe esserci già con la Nuova Zelanda. Intanto, il passaggio di consegne simboliche tra lui e Montolivo, regista del futuro, è già avvenuto. «È il giorno più importante della mia carriera, non tutti si ricordano la Confederations di un anno fa - ha raccontato il giocatore viola - ma io sì. Per me fu un’esperienza negativa e voglio far vedere che quel Montolivo non esiste più. Voglio esorcizzare il mio Sudafrica».
L’Italia anti Paraguay è fatta, Lippi l’ha comunicata ieri sera ai giocatori. «Se non avete capito la formazione in questa settimana potete cambiare mestiere», ha scherzato il ct con i cronisti. Negli undici ci sarà Chiellini, centrale in difesa al fianco di Cannavaro.

«Sarà una partita sofferta, ma non faremo cavolate», così il difensore bianconero.

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