Cultura e Spettacoli

Quanti equivoci in sacrestia con Don Ciro e i suoi fedeli

Gustosa la pièce «Grisù, Giuseppe e Maria»

Gianni Clementi ha avuto successo con due commedie, Cappello di carta e Vecchia Singer, che guardano all'Italia di ieri e che usano il dialetto. Questa volta, con Grisù, Giuseppe e Maria, in scena al Teatro della Cometa di Roma fino al 6 gennaio, rappresenta l'Italia anni Cinquanta a Pozzuoli e usa il napoletano al posto del prediletto romanesco. La pièce si svolge nella sagrestia di una chiesa il cui parroco è al centro di tutto ciò che succede nel paese. Un paese che l'autore coglie attraverso tre personaggi, due sorelle, l'una madre di cinque figli e con un altro in arrivo, l'altra zitella, ma con voglie per nulla represse che finiscono con un'imprevista gravidanza, e un farmacista dongiovanni. Don Ciro, il parroco, è un prete vecchio stampo, lo affianca un sagrestano zoppo e senza una mano, incapace di cantare l'Alleluja ma non la canzone Guaglione.
La commedia ci dà, nel primo tempo, un ritratto gustoso di una Italia irrimediabilmente lontana da quella di oggi, dove il parroco era una figura chiave della vita sociale e dove tutti ricorrevano a lui per risolvere i problemi. Problemi che possono essere una raccomandazione per un figlio, ma anche le nausee di una zitella incinta, costretta a nascondere il suo stato. Dal primo al secondo tempo la commedia di costume, pur esile, si trasforma in farsa, non solo nel personaggio del sacrestano, ma soprattutto nella situazione delle due nascite, l'una legittima, l'altra illegittima e con un padre assolutamente imprevedibile. La commedia, che cita quasi marginalmente la tragedia dei minatori di Marcinelle, risulta alla fine un canovaccio per interpreti in grado di supplire con il loro estro ai suoi limiti. Nicola Pistoia, sagrestano troppo macchiettistico, le dà come regista ritmi adeguati, grazie soprattutto a Paolo Triestino, parroco giustamente agitato, e a Crescenza Guarnieri che al suo personaggio di madre dà una verità umana singolare.

Sandra Caruso, la zitella trasgressiva, e Antonio Conte, il farmacista seduttore, completano bene il cast.

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