Ma quanti gol farai se il «puntero» non ce l’hai?

Il Genoa è caduto in «crisi nera» ed il primo provvedimento preso è stato (come al solito) il licenziamento dell’allenatore: Vavassori avrà le sue colpe ma deve pagare anche per quelle degli altri. Risaliamo alla fonte: destinato alla Serie C, il Genoa, ovviamente era partito col programma di risalire subito. Si scelse un allenatore dal «curriculum» modesto (mai apparso ad allenare nelle serie nazionali), ritenendo, erroneamente che, attrezzando una squadra forte qualsiasi allenatore, andava bene. Ma fu, veramente, attrezzata una squadra forte? Rimasero diversi ottimi elementi che già avevano giocato nella serie superiore. Ma furono affiancati da elementi di valore assai scarso. Soprattutto, all’attacco. Lo scorso anno vantavamo, oltre che ad un Milito, un «puntero» come Stellone, supportato da uno Zanini tutto fare. Partimmo invece con un Sinigaglia (dimostratosi poi mediocre) ed un Grabbi, buon giocatore ma non in forma e cagionevole di salute. Poi, chi? Il povero Rossi destinato a fare da stantuffo, un poco avanti, un poco indietro, un po’ a destra, poi a sinistra... Ma chi tirava in porta? Vincemmo partite segnando assai poco, spesso con un mediano o un terzino...
Ma la catastrofe venne con l’avvicendamento di gennaio. Via elementi come Tedesco, Rimoldi, Grieco... rimpiazzati (direi, maldestramente) da Iliev (tutto fumo e niente arrosto) Mamede (una frana invece di essere il cervello del centro-campo)... E Lopez, nuovo «oggetto misterioso»... fuori forma, inadeguato al gioco «robusto» italiano, soprattutto in una categoria dove, più che con la tecnica, si gioca a spallate, calci nelle gambe, abbracci non certo affettuosi... si farà? Speriamo. È centravanti di una Nazionale, quindi di tutto rispetto. Ma, attenzione. Di quale Paese? Il Paraguay, staterello di cui non si sente mai parlare. Sarebbe come paragonare il centro-avanti della Nazionale del Lussemburgo, con quello della Germania...
Ora è giunto Perotti a riaggiustare il giocattolo rotto. Lavoro improbo. A cominciare dalla «difesa» che vanta uomini di valore. Deve loro insegnare che si deve «dimenticare, poco lontano dalla porta, un avversario completamente, libero. E che, sui calci piazzati, ci si deve, adeguatamente “piazzare”».
E, per l’attacco? Forse si ricorderà che esiste un Caccia, sempre ignorato dal Vavassori.

Insista onde gli attaccanti (ma quali?) debbono dare calcioni alla palla per mandarla in porta, non continuare a «fraseggiare» sino a che non perdono la sfera.
Ma ci domandiamo: «Quanti gol, poi farai, se il “puntero” non ce l’hai?» Ai posteri... Tanti auguri a Perotti per il bene del Genoa.
Pieve Ligure

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