Ma quanto è imbranato con le armi quel Zarqawi

Il famoso guerrigliero mostrato dagli americani mentre cerca di sparare una raffica con una mitraglietta, che si inceppa. E per fare bella figura ha bisogno dell’aiuto di un suo miliziano

Andrea Nativi

Al Zarqawi sarà un grade e spietato leader di terroristi e guerriglieri internazionali, ma le sue doti individuali di combattente sono un vero disastro. Questo almeno a giudicare dalle sue performance immortalate da un video girato dai suoi accoliti e che nelle sue intenzioni dovrebbe promuoverne l’immagine di grande guerriero. E infatti le foto e gli spezzoni diffusi pochi giorni fa da un sito web islamico, scoperte e identificate dal Sismi e poi circolate in tutto il mondo lo mostrano come una sorta di Rambo che impugnando una mitragliatrice leggere M-249 Minimi calibro 5,56 mm, strappata agli americani, dimostra di saper utilizzare con grande maestria i ferri del mestiere.
Ma la realtà è un po’ diversa. Il maggior generale Rick Lynch, portavoce delle forze statunitensi in Irak, ha diffuso la versione integrale del famoso video, rinvenuta in un covo di guerriglieri, che mostra il giordano Abu Musab Al-Zarqawi molto impacciato nel gestire la Saw, la mitragliatrice in dotazione standard alle squadre di fanteria di soldati e marines statunitensi, peraltro un’ottima arma (usata anche dalle Forze armate italiane). Zarqawi vorrebbe sparare a raffica, ma non ci riesce, l’arma si inceppa e ne escono solo colpi singoli. Dopo qualche tentativo Zarqawi chiede aiuto a qualche discepolo più avvezzo all’uso delle armi, che interviene sull’otturatore, riarma la mitragliatrice e consente finalmente al suo capo di far bella figura con l’arma, a beneficio della telecamera, anche se invero il modo in cui spara, come impugna l’arma, gestisce il bipiede è tutt’altro che professionale.
Ma c’è di peggio. In altre immagini un miliziano di Zarqawi, nel tentativo di aiutare il suo capo con la mitragliatrice, non trova di meglio che afferrarla per la canna, il che, come anche un novellino ben sa, non è una operazione consigliabile dopo che sono stati parati anche pochi colpi. Ma sicuramente dopo aver ricevuto un bel marchio... a fuoco il valoroso combattente avrà imparato la lezione.
Il quadro è completato dalla sequenza che mostra il pugnace Zarqawi che con la sua tuta da combattimento nera irta di caricatori e giberne si avvia verso un veicolo mostrando le sue nuovissime scarpe sportive, che oltre a non essere propriamente l’ultimo grido come equipaggiamento tattico hanno il grave difetto di essere un prodotto statunitense molto di moda e di buona marca. Zarqawi, che odia tutto ciò che è americano, poi cade vittima del fashion system.
Al di là della facile ironia, è interessante notare come gli uomini che curano l’immagine di Zarqawi abbiano scelto con cura quali sequenze mostrare e montare a beneficio del suo “pubblico”.

Del resto per un condottiero, specie per quelli islamici, è importante mostrare ai suoi accoliti e ammiratori di essere in prima persona un grande guerriero. La scelta di un’arma sottratta, sottointeso, in battaglia al nemico lo conferma.

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