Certo che il nome del Quartetto Belcea non pare casuale: Corina Belcea, è lei il primo violino di questo ensemble eccezionale, nato nel 1994 al Royal College of Music e ora nella rosa dei migliori gruppi da camera della nuova generazione. Energica, sicura, bella e brava, la Belcea ha la stoffa del leader, anche se, si sa, nei quartetti ogni voce ha pari importanza e l'equilibrio sonoro delle parti è un intricato meccanismo, un geniale gioco di ingranaggi che deve funzionare alla perfezione, senza la minima sfasatura. E abbiamo avuto modo di constatarlo. Il Belcea Quartet era protagonista della Gog, lunedì sera al Carlo Felice, con un concerto tutto a base di Beethoven: applausi sentiti dalla platea, fatta sì dalle consuete «teste grigie», ma anche da tanti giovani entusiasti. Prima tappa di un percorso impegnativo, che proporrà l'integrale dei quartetti beethoveniani - prossimi appuntamenti il 12 marzo e il 23 aprile - sempre con il Belcea Quartet, che tornerà anche nella prossima stagione. Il Belcea ha proposto il quartetto op.18 n.2, quello op.59 n.2 e ha chiuso con il quartetto in do diesis minore op.
131, meraviglioso, sconvolgente, che lascia di stucco per il suo linguaggio così innovativo: dietro al gesto preciso ed elegante del primo violino, gli altri componenti del gruppo - Axel Schacher, Krzysztof Chorzelski, Antoine Lederlin - hanno suonato con intelligenza e raffinata musicalità. Un'esecuzione omogenea, morbida, avvolgente; la prova di un grande affiatamento di gruppo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.