Quartieri in ostaggio dei mercati «Siamo pronti a chiuderli prima»

Il Comune prepara la «rivoluzione». Gli ambulanti, per evitarla, minacciano «una rivolta». La guerra è sul nuovo regolamento per i mercati scoperti della città. L’assessore alle Attività produttive, Giovanni Terzi, è categorico: «Una città che si avvicina all’Expo non può tollerare che i residenti di alcune zone siano regolarmente ostaggio del degrado e dei disagi fino a tarda sera». Quindi: si cambia. E si parte dalle cinque situazioni più calde, i mercati del sabato in viale Papiniano, via Benedetto Marcello, Osoppo, Fauchè e al quartiere Isola. Gli ambulanti rischiano la chiusura anticipata: coprifuoco dalle 15, i vigili sorvegliano che l’area sia sgomberata entro un’ora e in quella successiva i mezzi dell’Amsa raccolgono i rifiuti. In questo modo, entro le 17, massimo le 18, le strade e le piazze sono di nuovo libere. Oggi invece capita di passare alle nove di sera in viale Papiniano e incontrare ancora gli spazzini intenti a recuperare i mucchi di cassette abbandonate e lavare i marciapiedi. «Nei mercati più grandi la chiusura scatta tra le 16 e le 18 - spiega Terzi - ma prima che gli ambulanti se ne vadano possono passare ore e si ritarda la pulizia. Ora basta. Dal 7 dicembre mettiamo in campo per due mesi un vigile che funzionerà da amministratore e controllerà che al coprifuoco le piazze siano liberate subito, o scatteranno le multe. Ci saranno un finanziere e un poliziotto per la lotta alla contraffazione. Amsa fornirà sacchi per la raccolta differenziata e ha garantito la pulizia immediata dei mercati». Passato il test, «se gli ambulanti non avranno fatto come noi il massimo, accorceremo l’orario». La parola d’ordine è «pugno duro su sporcizia, caos e abusivi, il Comune farà al massimo la propria parte ma pretende altrettanto dagli ambulanti». Sono già stati avvisati con una lettera, l’operazione verrà fatta d’accordo con la prefettura, a cui l’assessorato ha destinato 200mila euro per potenziare i controlli nei mercati. «Vedremo i risultati e decideremo le soluzioni, potranno anche variare da caso a caso», sottolinea. Ma spiega: «I mercati sono una risorsa della città, ma non possiamo chiedere ai residenti di tollerarli oltre una certa ora. Scatteranno multe salate e una stretta alle licenze verso chi continuerà a vendere dopo la chiusura».
Sulle barricate il presidente di Apeca, l’associazione degli operatori ambulanti dell'Unione del Commercio: «Dal ’94 chiediamo il ritorno di agenti qualificati nei mercati scoperti - fa presente Giacomo Errico -. Il Comune per anni non è stato in grado di ristabilire l’ordine e ora non può scaricare le colpe su di noi. È intollerabile che ci chiedano di chiudere prima mentre i supermercati restano aperti fino a tarda sera. Non siamo disposti ad accettare la chiusura anticipata e dichiariamo lo stato di agitazione».

La mezza giornata del sabato pomeriggio che è a rischio «per noi è fondamentale. I 100mila cittadini che frequentano i 5 mercati il sabato non sono di “serie b” rispetto ai residenti? Metteremo in campo tutti gli strumenti a disposizione per difenderci, venderemo cara la pelle».

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