Da quattro a due i candidati per Bpi
6 Settembre 2006 - 00:00Mercoledì la selezione affidata al cda. Ma Lodi insiste: «Potremmo farcela da soli»
da Milano
Mercoledì prossimo i candidati allintegrazione con la Banca popolare italiana scenderanno da quattro a due, perché il consiglio di amministrazione dellistituto di Lodi farà una prima selezione. Il presidente Piero Giarda e l'amministratore delegato Divo Gronchi, che hanno ricevuto un mandato in tal senso dal cda, illustreranno i risultati della prima analisi delle proposte ricevute dai quattro pretendenti in gara: Popolare di Milano, Popolare Emilia Romagna, Popolare di Verona e Novara e Popolari Unite. Sullesito dellesame si accavallano le voci, ma è difficile prevedere, allo stato, quali nomi prevarranno. Secondo alcune fonti finanziarie, sembrerebbero avvantaggiate la Popolare Milano e la Popolare Emilia Romagna: la prima riscuoterebbe il consenso di alcuni settori del consiglio e della dirigenza della Bpi, e ha inoltre messo sul piatto un'offerta interessante. La Bper d'altra parte offre la costituzione di una superholding al vertice dei due gruppi e, per la sua natura «federativa», garantisce ampia autonomia e il mantenimento dell'identità locale, riscuotendo per questo il consenso dei soci più legati al territorio lodigiano. Trova apprezzata anche il piano di Verona, mentre distanziata sembra Bpu.
Ieri la Bpi, dopo indiscrezioni sui risultati della lunga ispezione condotta dalla Banca dItalia, ha sottolineato che la sua realtà attuale, risultato di unenergica operazione di risanamento e rafforzamento che peraltro «va indubbiamente completata», le consente «un ampio ventaglio di scelte: le ipotesi di aggregazione allo studio - precisa orgogliosamente la Bpi - sono unopportunità e non una necessità». Come dire: potremmo farcela anche da soli.
La Banca dItalia, secondo Bpi, «ha preso atto del nuovo corso», rilevando «l'avvio di unestesa azione di rinnovamento interno, in cui assumono rilievo l'ampio ricambio degli organi amministrativi e di controllo, la nomina di manager, la riformulazione degli obiettivi di medio periodo, la revisione della struttura del gruppo e la cessione di attività non strategiche». L'azione di rinnovamento, precisa listituto, «va indubbiamente completata con ulteriori iniziative per assicurare alla Bpi il pieno governo dei rischi e adeguate condizioni di funzionalità organizzativa». In tale contesto si inquadra la richiesta della Banca dItalia di effettuare un'analisi critica delle prospettive, «non escludendo - precisa listituto lodigiano - anche l'ipotesi di unintegrazione con intermediari di adeguate dimensioni e connotati da positivi assetti tecnico-operativi».
Le precisazioni di Lodi sottolineano «il rafforzamento dei mezzi propri» avvenuto negli ultimi mesi «con un aumento di capitale a servizio del piano industriale», e «la razionalizzazione della struttura di gruppo, con l'incorporazione in Bpi delle due sub-holding».