Molti ricorderanno le pagine cariche di amore e di emozioni del successo editoriale firmato da Robert James Waller, emozioni riportate sullo schermo da due giganti del cinema come Meryl Streep e Clint Eastwood. Oggi «I ponti di Madison County», nelladattamento teatrale di Lorenzo Salveti, che ne è anche regista, debutta a Verezzi (ore 21.30) in prima assoluta per l'Italia. In scena Paola Quattrini nei panni della protagonista Francesca Johnson e Ray Lovelock in quelli del «vagabondo» Robert Kincaid; con loro Ruben Rigillo nel ruolo dello scrittore Robert James Waller, Alessandro Marverti, in quello del figlio, Maria Grazia Laurini è la figlia; le scene sono di Bruno Buonincontri, i costumi di Bartolomeo Giusti.
Quando Robert James Waller si accinse a scrivere «I ponti di Madison County» non poteva certo immaginare che questo suo piccolo libro sarebbe diventato un best seller, scuotendo le classifiche, solitamente sonnacchiose, dell'editoria. È del 1995 il film di Eastwood che ebbe a sua volta un travolgente successo.
Un testo all'apparenza semplice, una storia, si potrebbe dire, piccola: il fotografo Robert Kincaid si reca a Madison per immortalarne i suggestivi ponti. Ma non conosce bene la strada. E si ferma a chiedere informazioni proprio a lei, Francesca, una donna di origini italiane, madre di due figli, in quel momento sola poiché il marito è fuori per affari. Il feeling tra i due scatta immediato. Basta un attimo per sentirsi vicini, per provare sensazioni speciali. Per sentirsi amati. Per rivivere sentimenti offuscati dal tempo. E quest'intesa calda, vibrante, sfocia presto in una travolgente passione. Da vivere o da fuggire. Ma ad ogni amore unico si oppone, inevitabile, una decisione. Seguire la via del cuore, o quella della famiglia. La versione teatrale presentata a Borgio Verezzi, si accorda a quella cinematografica e promette una messe di singhiozzi e lacrime, poiché Francesca sceglierà la vita di sempre, la casa, i figli, il marito, pur mantenendo vivido il ricordo dell'incontro con l'uomo affascinante e appassionato che per quattro giorni le ha sconvolto l'esistenza. La sua scelta è guidata dalla sublime forma di saggezza che le mostra quanto sia migliore preservare un amore attraverso il ricordo anziché bruciarlo vivendolo fino in fondo. Paola Quattrini racconta di essersi molto emozionata durante le prove dello spettacolo «l'amore che viene rievocato in scena dura formalmente quattro giorni ma in realtà è un amore eterno. È uno di quegli amori che pochi hanno la fortuna di provare: è un sentimento profondo, sconvolgente, che tiene legati i protagonisti per sempre.
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