Luca Russo
È arrivato in extremis in chiusura di calciomercato. È arrivato come ruota di scorta per sostituire Bazzani infortunato e ora con i suoi gol sta diventando fondamentale per il cammino della Samp. Emiliano Bonazzoli, 26 anni, prelevato dalla Reggina in prestito con diritto di riscatto della metà ad una cifra irrisoria grazie allabilità di Marotta, dopo Treviso ha toccato quota quattro, diplomandosi vice capocannoniere del campionato di serie A. Quattro reti in altrettante giornate che sono anche la metà del suo score complessivo totalizzato la scorsa stagione in Calabria. Destro, sinistro, colpo di testa e assist vincente (vedi Setùbal con il gol di Flachi) è bastato poco a Bonazzoli per mettere in luce con la maglia della Samp il suo campionario di attaccante.
«Diciamo che sto attraversando un buon momento - ha commentato dal suo metro e novantuno di altezza - anche se penso ai primi giorni quando credevo di aver bisogno di qualche tempo per inserirmi al meglio nei meccanismi della squadra. Per fortuna i compagni hanno saputo aiutarmi e i miei gol sono anche e soprattutto il frutto del loro lavoro». Nel gruppo, dove ieri hanno ripreso a lavorare Falcone a pieno ritmo e Sala a scartamento ridotto, lattaccante lombardo si è fatto subito apprezzare per la sua generosità e per la sua modestia. E così quando largomento scivola sulla maglia azzurra che il suo tecnico, Walter Alfredo Novellino, gli ha già cucito addosso, lui risponde con diplomazia. «Io devo pensare a fare del mio meglio nella Sampdoria - ha dichiarato - giorno dopo giorno, con il massimo impegno, mettersi in evidenza nella propria squadra di club è il metodo migliore, anzi lunico per arrivare a certi traguardi. Conosco bene i miei limiti, ma anche le mie qualità e spero di poter fare buone cose in blucerchiato. Il resto verrà».
Il paragone finisce così con lattuale leader della classifica marcatori Luca Toni. Lattaccante viola è esploso a 29 anni conquistando la Nazionale e Bonazzoli ha tre anni in meno di lui. Insomma il tempo è dalla sua. E il futuro prossimo si chiama Chievo al Ferraris domenica, quinto match in quindici giorni. «Dobbiamo continuare su questa strada - ha osservato la punta cresciuta nel Brescia e originaria di Asola (Mn)-, giocando ogni partita con la massima determinazione».
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