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Quattro regali di Natale su dieci sono stati riciclati su internet

I giocattoli, che sarebbero poi il simbolo stesso del regalo di Natale, sono andati malissimo: il 15% in meno. Alla pari dell’abbigliamento che ha avuto lo stesso crollo. Nemmeno il tempo di scartare i regali che le statistiche sono già lì a spiegarti come è andata. Cioè male. Il dato, fornito dall’Adoc, aggiunge poi impietoso: il 30% dei regali (più di un italiano su quattro) è stato riciclato e c’è stato un boom degli acquisti online. E non solo: molti dei regali ricevuti sono stati messi in vendita su internet o direttamente in negozio. Poi comincia la litania delle lamentele: «Il settore dei giocattoli ha registrato un crollo di vendite del 15% perchè sono troppo costosi e non più rispondenti alle esigenze dei bambini - commenta Carlo Pileri, presidente dell’Adoc - anche il settore abbigliamento ha registrato lo stesso crollo del 15%, mentre hanno conquistato un meritato successo i regali più utili, come i prodotti per la salute e il benessere (+8% di vendite), profumi e gioielli (+5%) e hi-tech (+7%)». In testa alla classifica dei regali preferiti spicca il settore enogastronomico, scelto dal 29% degli italiani, il 6% in più dello scorso anno, soprattutto per quanto riguarda i vini di qualità. Mangiare e bere insomma è ancora il massimo per gli italiani. Ma anche il settore alimentari, aggiunge Pileri, «conosce la crisi, le offerte promozionali come i 3x2 su pandori e panettoni sono partite prima di Natale, segno evidente di una crisi ininterrotta». Poi il punto dolente del regalo natalizio, comico e drammatico al tempo stesso. Sarà la crisi, sarà la mancanza di gusto, sarà che non si finisce mai di conoscere gli amici ma circa il 30% dei regali scambiati quest’anno era se non usato di sicuro di seconda mano, soprattutto abbigliamento (39%) e giocattoli (22%), che non vengono più acquistati ma riciclati: «I soldi a disposizione quest’anno erano veramente limitati e molti consumatori hanno preferito regalare cose che già possiedono».
Per quanto riguarda i luoghi d’acquisto, dice ancora l’Adoc, il 28% degli italiani ha comprato i propri regali online, un vero e proprio boom rispetto al 2009. «La ripresa dei consumi, - afferma Pileri - anche quest’anno, non si è verificata, ed è difficile che la situazione possa cambiare con i prossimi saldi, che avrebbero dovuto essere anticipati a prima delle festività natalizie. In altri Paesi, come negli Stati Uniti, la stagione dei saldi è partita a fine novembre e le famiglie hanno avuto a disposizione un budget di circa 900 dollari, in Inghilterra sono da poco partiti e la spesa si aggira sulle 500 sterline. Con l’anticipo si sarebbe potuto fornire uno slancio ai consumi natalizi, con vantaggi sia per le famiglie che per i commercianti.

E quest’anno il calo sarà del 18%, - conclude - si salvano solo i cappotti e i guanti, anche in previsione di una stagione freddissima, sotto ogni punto di vista». Certo se si fanno i saldi a Natale, verrebbe da chiedersi, allora qual’è l’alta stagione dello shopping? Evidentemente da riciclare sono anche le nostre antiche abitudini...

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