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Quegli assassini armati dall’ideologia

Verità troppo a lungo nascoste, storie morte e sepolte - come i loro protagonisti, tutte vittime «scomode» -, per precise ragioni di odio politico-ideologico. Ma Luca Telese, giornalista e soprattutto esploratore meticoloso di fatti e personaggi della cronaca italiana degli ultimi decenni, s’è dedicato al difficile e particolarmente meritorio compito di raccontare in un libro molto documentato - «Cuori neri» - quello che è successo a proposito di 21 delitti dimenticati dei cosiddetti anni di piombo. Anni che hanno visto anche Genova al centro di scontri e violenze, con una vittima - Ugo Venturini, attivista del Movimento sociale italiano, colpito a morte da una bottiglia durante un comizio di Giorgio Almirante - su cui si è fatto calare precipitosamente il silenzio. «Il volume di Telese è un’importante occasione per far riaprire il caso» dichiarano gli esponenti di Alleanza nazionale Giorgio Bornacin, deputato, Gianni Plinio, consigliere regionale, e Alfio Barbagallo, presidente provinciale del partito, che sono anche i promotori dell’incontro pubblico in programma oggi, alle 17, all’Hotel Bristol con l’autore del libro. Presenti, per l’occasione, il capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa e l’assessore regionale Fabio Morchio che daranno vita, con Bornacin, Plinio e Barbagallo, a un dibattito moderato dal caporedattore del Giornale Massimiliano Lussana.

Che preannuncia: «Sulle nostre pagine verranno pubblicate domani importanti novità raccolte da Piero Pizzillo sulle indagini per individuare, dopo 36 anni e anche sulla base di quanto emerge dal libro di Telese, i responsabili dell’assassinio di Venturini».

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