Per il lettore che vive nel Terzo Millennio non è semplice tornare sui fatti della seconda Guerra mondiale. Eppure a volte emergono dei momenti, degli snodi epocali, in cui si avverte il bisogno di riesaminare, pur con estrema cautela, quel piacevole ma ambiguo chiacchiericcio che sempre accompagna il corso della Storia. Anche se costa qualche fatica ammettere, per esempio, che i valzer e le mazurche dei panzer di Rommel nel deserto libico-egiziano, 41-42, non erano solo la spettacolare musica suonata da un «artista» della guerra moderna, ma anche e soprattutto il risultato di un efficientissimo sistema di radiospionaggio che il generale tedesco aveva organizzato dal Cairo a Gerusalemme: occhi e orecchi segreti che immancabilmente gli consentivano di conoscere e prevedere ogni mossa del nemico, l8ª Armata britannica.
Diceva il più grande stratega degli ultimi secoli, Napoleone, che non aveva bisogno di generali bravi; gli bastava che fossero fortunati. Rommel fu uno di quei generali bravi, forse anche troppo, che a un certo punto si trovò a dover fare i conti con la sfortuna, e inevitabilmente perse la partita. Sfortuna materializzata in un pugno di uomini e donne ebrei combattenti dellHaganah e del Palmach, allepoca i gruppi armati del Movimento sionista in Palestina, che con una fulminea operazione di intelligence e sabotaggio neutralizzarono le centrali di ascolto dellAfrika Korps - il Raggruppamento motocorazzato della Wehrmacht sbarcato in Libia nel novembre 1941 allo scopo di aiutare la 1ª Armata italiana in difficoltà - per convertirle in centrali di disinformazione grazie allaiuto di marconisti tedeschi catturati e costretti, con la tortura, a trasmettere false informazioni militari ai loro Comandi.
Documenti inediti recentemente scoperti nel ministero degli Esteri della Germania e negli Archivi Militari di Friburgo da due studiosi, Klaus Mallmann dellUniversità di Stoccarda e Martin Cüppers dellUniversità di Ludwisburg, indicano che tra gli eventi che portarono alla sconfitta dellAfrika Corps a El Alamein ebbe unimportanza fondamentale proprio la cattura, da parte di un gruppo di miliziani sionisti, dei sei uomini di ununità speciale SS, lEinsatz Kommando Egypt, inviata nelle retrovie britanniche per facilitare lavanzata di Rommel e organizzare lo sterminio degli ebrei di Palestina con laiuto degli arabi. Anche Massimo Lomonaco, nel libro La caccia di Salomon Klein (Mursia) utilizza gli stessi documenti per raccontare questa singolare vicenda bellica.
In quei drammatici mesi dei primi anni Quaranta, lEgitto, e Il Cairo in particolare, somigliavano in qualche modo alla Casablanca di Ingrid Bergman e Humphrey Bogart, dove dai muri delle ambasciate e dei consolati, se avessero potuto parlare, Dio solo sa quali fosche storie di intrighi, agguati e sanguinosi crimini sarebbero mai uscite. La città, capitale del regno di Faruk sotto controllo britannico, era sede del ministro inglese per il Medio Oriente, Walter Guinnes, e dellalto Commissario per la Palestina, Harold Mc Michael. In gran segreto vi si riunivano David Ben Gurion, presidente mondiale dellAssociazione Ebraica; Begin, leader dellIrgun zwai leumi, la più antica organizzazione politico-militare sionista; Yitzak Sadeh, lex ufficiale dellArmata Rossa comandante del Palmach; Weizmann e Alterman, capi dellHaganah. Il Gran Muftì di Gerusalemme Amin al Husseini che, filonazista, risiedeva a Berlino, disponeva al Cairo di unimportante base operativa dei «Fratelli Musulmani» per sostenere la Guerra Santa contro gli ebrei, mentre vi erano di guarnigione Gamal Nasser e Anwar el Sadat, i fondatori del «Movimento dei Giovani Ufficiali» egiziani, entrambi arrestati dagli inglesi perché filotedeschi. Lo stesso Churchill talvolta si incontrava con gli alti ufficiali del Quartier generale britannico in Medio Oriente in un salone dellalbergo «Majesty».
Il generale Bernard Montgomery vi mise piede la prima volta il 16 agosto 1942, convocato da Churchill per sostituire nel comando dell8ª Armata Claude Auchinleck. Militare della migliore tradizione, quasi ascetico e religiosissimo, Montgomery non beve, non fuma, non frequenta giovani donne disponibili. Prudente e pianificatore di ogni mossa nei minimi dettagli, intuisce che per vincere bisogna dimostrare ai soldati che Rommel non è imbattibile. Il Fingerspitzgefuhl (sesto senso) dello stratega nemico non è infatti altro che un ingegnoso, efficientissimo servizio di radiointercettazioni e radioinformazioni che puntualmente gli arrivano dalla Compagnia Trasmissioni «Horch» del capitano Seebohm, in gran parte dislocata nei pressi di El Alamein, e dagli addetti alla cellula spionistica «Missione Condor», sistemata in una chiatta ancorata sul Nilo.
«Condor» viene scoperta e neutralizzata il 10 agosto 42 grazie a una «soffiata» della danzatrice del ventre amante di uno degli agenti tedeschi incaricati della complessa operazione di intelligence. I due uomini, sorpresi e catturati dallHaganah, non hanno il tempo per distruggere il loro segreto sistema di cifratura e decifratura dei messaggi, il Codice Nero, che da quel momento viene utilizzato dagli inglesi per depistare Rommel. «Condor» diventa così il tallone dAchille del feldmaresciallo perché gli specialisti in radiotrasmissioni dell8ª Armata, a sua insaputa, continuano a utilizzarlo per informarlo di ciò che Montgomery vuole fargli sapere.
Proprio questo imprevisto, decisivo rovesciamento delle posizioni ha intrigato gli storici, fino a ieri alloscuro della realtà di alcuni fatti e dellimportanza determinante per le sorti del conflitto di quelleccezionale intervento dei commando ebraici. Basti pensare che, in quei giorni, una sconfitta di Rommel, più che sorprendente e inspiegabile sembrava assurda. Convinzione che diviene uno dei principali catalizzatori della resistenza sionista, per di più messa in allarme dalla notizia che uno «Junker» tedesco ha sbarcato a poca distanza dallOasi di Baharya, in pieno territorio egiziano, lEinsatz Kommando Egypt, un gruppo di sei agenti nazisti guidati dal colonnello SS Walter Rauff con lobiettivo di facilitare lavanzata dellAfrika Korps e di organizzare assieme agli arabi lo sterminio di tutti gli israeliti di Palestina.
E proprio per catturare e eliminare gli uomini dellEinsatz Kommando e per localizzare e distruggere i principali supporti di informazione dislocati dai tedeschi in Egitto e Africa settentrionale, decine e decine di militanti dellHaganah diventano spazzini e venditori ambulanti, commessi, baristi, fiorai e giornalai, camerieri, idraulici e nullafacenti, tutti mobilitati per controllare palmo a palmo città e villaggi. Intanto «Ultra», prodigiosa macchina per decrittare i messaggi in codice, la vera arma segreta inglese che riesce a intercettare e leggere in chiaro i segnali del pur avveniristico «Enigma», il sistema di radiotrasmissione nemico, il 24 settembre capta e traduce il dispaccio con cui Rommel informa lAlto Comando Wehrmacht del suo immediato rimpatrio per curarsi una grave forma di epatite. Tutto lo sforzo dello Stato maggiore germanico per nascondere limbarazzante incidente risulta così inutile.
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