Politica

«Quegli uomini vittime della sindrome del bullo»

Federica Balestrieri è una delle poche donne ad essere entrata - e rimasta - nel mondo maschile e maschilista della Formula Uno. Il suo lavoro di giornalista tv lo sa fare, e anche molto bene. Tanto da essere riconfermata per il sesto anno consecutivo alla conduzione di Pole Position, il programma di automobilismo di nuovo in onda su Rai 1 dal prossimo 29 marzo.
Vuole smentire il famoso detto sulle donne al volante?
«Direi che è un luogo comune, e che gli uomini guidano molto peggio. Guidare bene è una questione di attenzione e di concentrazione».
Le donne sono più prudenti, dunque?
«Sì, perché non fanno mai le spacconate in auto. Gli uomini invece si devono misurare su tutto, vogliono avere sempre l'auto più bella, amano la competizione».
Il pregiudizio maschile che le donne avvertono sulle strade, esiste anche nella sua trasmissione?
«Noi dobbiamo lavorare sempre il doppio rispetto agli uomini, e se sbagliamo ci mettono in croce. I maschi sono sempre in coda ad aspettare che facciamo un passo falso. Devo dire che io non subisco l'invidia femminile, anzi con le colleghe ho un ottimo rapporto. Invece subisco molto l'invidia maschile».
Come mai ha scelto i motori?
«Sono nata a Brescia, città che vibra di passione per i motori. Mio nonno mi portava sempre a vedere la Mille Miglia...».
A proposito, lei ha partecipato a una gara della Mille Miglia. Mai partecipato ad altre competizioni?
«No, solo la Mille Miglia, che però è una gara di regolarità, non di competizione. In realtà non ho mai avuto l'esigenza di correre in macchina».
Perché secondo lei in Formula Uno ci sono pochissime donne?
«Le rispondo con quello che mi disse una grande campionessa americana. Le bambine non pensano di fare un Gran Premio, perché i genitori non le indirizzano in questa direzione, e in loro non si sviluppa l'attitudine. In più ci si mettono anche i pregiudizi...».
Le piace guidare?
«Guidare mi rilassa molto, ma solo fuori dalla città. A Milano, dove vivo, giro solo in bici. Per scelta. La macchina la lascio parcheggiata sotto casa, e la prendo solo per andare in campagna o in montagna».
Guida bene?
«Ho una guida abbastanza sportiva, ma sono molto prudente. Lo sono diventata con il tempo».
Che macchina ha?
«Una vecchia auto scassata: finché non muore la tengo... E poi non credo nell'auto come status symbol: è solo un mezzo di trasporto...

».

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