Quei 178 metri quadrati a un prezzo stracciato

L’appartamento di Via Locatelli 29 a Bergamo è stato comprato da Di Pietro in modo curioso, rocambolesco, restando nell’ombra. Il 16 marzo 2006 viene formalizzato l’acquisto dell’immobile avviato nel 2004 a seguito delle cartolarizzazioni dell’Inail (l’ente citato in Svendopoli per le case di Mastella e per lo stabile acquistato a un prezzo scontato dalla società del giornale Il Campanile dell’Udeur): per 9 vani, pari a 178 metri quadrati, l’ex pm paga «appena» 261.661.000 euro, la metà rispetto alle stime di mercato di quegli anni. Dal rogito si evince, però, che il suo nome non compare mai, se non a cose fatte. Per suo conto si dà infatti parecchio da fare Claudio Belotti, amministratore dell’immobiliare An.to.cri., compagno di Silvana Mura, deputata Idv, tesoriera del partito nonché socia dell'Associazione Italia dei Valori. È lui, per conto di Di Pietro (e non dell’Antocri) che segue l’asta con le offerte segrete dal notaio Giuseppina Santangelo, in nome e per conto di «persona da nominare». È lui che intenta una battaglia legale perché a vincere è l’offerta da 245mila euro della Bergamo House Srl. Ed è sempre lui che dopo aver perso al Tar, vince al Consiglio di Stato. Presa la casa per interposta persona, Di Pietro esce dall’anonimato e salda il dovuto con cinque assegni circolari che vanno ad aggiungersi ai 20mila e 408 euro già versati quale cauzione a garanzia dell’offerta d’asta.

Nonostante ciò, non è ancora chiaro chi abiti in quella casa poiché le utenze non solo sono intestate all’onorevole Silvana Mura ma corrispondono perfettamente a quelle un tempo in uso all’ex sede della tesoreria nazionale dell’Idv di via Taramelli 28.

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