Quei baci «pop» di Barbara Nahmad

Le icone della storia rappresentano da anni un leit motiv nell’opera dell’artista neopop Barbara Nahmad che inaugura domani la sua doppia personale negli spazi della galleria Ermanno Tedeschi di Milano (via Santa Marta 15), e di Torino (25 novembre). Questa volta i grandi ritratti si mescolano ad una citazione cara alla storia dell’arte, il bacio: un tema affrontato anche nella fotografia, nel cinema e nella letteratura. Nel suo ciclo «All’ultimo respiro», la Nahmad ripercorre in chiave mitica alcune delle rappresentazioni più celebri, senza trascurare i riferimenti ai capolavori che dal Romanticismo alle avanguardie hanno raffigurato il bacio come visione di abbandono e dedizione, da Hayez a Klimt a De Chirico.

Ma ancora una volta è il ’900 a farla da padrone nell’opera di un’artista che si diverte a spaziare con ironia tra immagini simbolo come il bacio appassionato tra Vivien Leigh Clark Gable in «Via col vento», quello politico tra Honecker e Breznev, quello saffico tra Madonna e Britney Spears. Ma ancora una volta la sua pittura pare cristallizzare le emozioni in un’aura metafisica che pervade la scena di una sottile inquietudine.

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