Quei due tentativi falliti di un repubblicano incompreso

«Parlo cinque lingue, conosco personalmente la metà dei capi di Stato europei e dell’altra metà sono parente», si era presentato così Emanuele Filiberto quando aveva deciso di entrare in politica. Lo aveva fatto per le elezioni del 2008. Ma al suo movimento Valori e Futuro, per la circoscrizione estera «Europa», non è andata granché bene: lo 0,4 per cento, con 4.457 voti. Ci ha riprovato Emanuele Filiberto quest’estate, per le Europee del 2009. Emanuele Filiberto di Savoia, aveva scelto l’Udc di Pier Ferdinando Casini, candidato nella lista della circoscrizione Nord Ovest, insieme a Magdi Cristiano Allam, il giornalista islamico convertito al cattolicesimo. Filiberto era certo del suo successo, era ottimista e fiducioso. A chi lo intervistava rispondeva senza indugi: «La gente mi vive come un volto nuovo, mi vuole bene. Mi impegnerò, come un giovane classe ’72, al servizio del mio Paese: la cosa che amo sopra ogni cosa». I suoi sponsor erano altrettanto ottimisti: «Emanuele Filiberto sarà una grande sorpresa della politica», assicuravano tutti.

Alla fine fu un flop, anche il pubblico che lo aveva fatto vincere votandolo in massa alla trasmissione televisiva «Ballando sotto le stelle», gli aveva voltato le spalle. A vincere era stato invece Magdi Cristiano Allam.

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